Parafrasando la celebre frase di Cartesio, possiamo dire che in Unicredit il pendolarismo, la migrazione, lo spostamento è ciò che ci fa esistere come dipendenti.
Lo si sa bene quando si entra nei poli UCD o in quello di Buddy Bank. Si accetta, pur di lavorare in Unicredit di essere assunti lontani da casa, dagli affetti che non sono soltanto i propri genitori e ci si avventura in città nelle quali non siamo (a volte) nemmeno mai passati. Si accetta di viverci per tempi più o meno lunghi in queste città ed alla fine ci ambientiamo cosi bene che piano piano le sentiamo sempre più nostre.
Ma lo si sa bene anche quando si termina l’avventura nei poli e ci si dirige verso altri ruoli: la stanzialità in Unicredit, il lavorare vicino casa, non sono facili da raggiungere. Saprete che il contratto nazionale consente all’Azienda di portarci a lavorare in altre città che diventano ora anche lontane dalla nuova casa che ci eravamo costruiti. E questo vale per tutte e tutti, ma principalmente per chi è assunto nei poli. E non aiutano la riduzione del numero delle Agenzie e delle sedi; le assunzioni fatte tutte nello stesso periodo e nello stesso luogo; le uscite dai Poli più o meno a cicli per andare a coprire il fabbisogno della Rete a seguito delle uscite per gli esodi.
Da un lato abbiamo un problema di natura tecnica: lo spostamento delle persone fra i vari luoghi di lavoro a seconda delle necessità aziendali, con le tutele previste dal CCNL. Dall’altro abbiamo l’esigenza di costruirci percorsi di vita stanziali, cosi come di ritornare dai propri affetti.
Sembra quasi un paradosso: per garantire a tutte e tutti più stanzialità bisognerebbe assumere solo nelle agenzie (tra l’altro sempre meno) mentre il canale di ingresso in Unicredit è quello dei poli di UCD.
Dobbiamo quindi rassegnarci all’idea del viaggiare continuo? No, assolutamente. Siamo in un periodo di profonda trasformazione della banca del settore e stiamo gestendo la trasformazione del lavoro del bancario. Ed in questa transizione gestiremo anche e soprattutto le necessità personali di ognuno per quanto sappiamo quanto sia complesso mettere insieme tutti i pezzi di questo puzzle.
Un puzzle che si risolve con un pezzo importante di morale. E se qualcuno può obiettare che le imprese non possono pensare alla morale nella gestione organizzativa del proprio personale, noi possiamo tranquillamente sostenere che le Aziende sono fatte di persone e che sono le persone ad avere una morale.
Dipartimento Comunicazione
FISAC/CGIL Unicredit
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