Team23. Il giudizio del CAE: punti critici e proposte!

Il Comitato Aziendale Europeo di Unicredit, nella sessione plenaria del 17-18 dicembre 2019, ha incontrato il CEO di Unicredit Jean Pierre Mustier, il Responsabile delle Risorse Umane di Gruppo, i Co-CEO C.B. Europa Orientale e Occidentale e i due COO del Gruppo per analizzare a fondo la struttura e gli obiettivi del nuovo piano industriale Team23 e soprattutto il suo impatto sui dipendenti.

Il CAE, in rappresentanza dei Lavoratori e delle Lavoratrici del Gruppo, riconosce lo sforzo compiuto negli ultimi tre anni (Transform2019) per dare a Unicredit una nuova solida struttura di capitale.

Il CAE riafferma il ruolo cruciale strategico dei dipendenti, che sono stati costretti a lavorare in condizioni critiche con rischi professionali e responsabilità inaccettabili anche a causa dei problemi e dei ritardi nella digitalizzazione dei processi.

I dipendenti sono IL VALORE AGGIUNTO e il futuro di questo gruppo!

Unicredit non ha futuro senza di noi!

Al contrario, e ancora una volta, vediamo un piano industriale in cui l’unica idea ‘strategica’ è la riduzione del personale (più di 8000 esuberi sono stati annunciati): le Lavoratrici e i Lavoratori non sono numeri o semplicemente costi, hanno, invece, contribuito alla crescita sostenibile del Gruppo, sia in termini di professionalità ed esperienza sia come esempio di lealtà e dedizione!

Il messaggio di questo Comitato Aziendale Europeo è chiaro: il cambiamento deve essere fatto con i lavoratori e le lavoratrici e non contro o senza di loro!

Transform2019 ha dimostrato che i dipendenti hanno la volontà e la capacità di contribuire pienamente al cambiamento, sopperendo anche alle continue e gravi inefficienze.

La digitalizzazione se non funziona diventa un problema e, poi, da sola non basta, la riduzione dei costi da sola non basta!

Un altro tipo di banca è possibile, una banca dove i dipendenti hanno il tempo adeguato e la giusta professionalità per fornire ai clienti servizi di alta qualità e prodotti finanziari ad alto valore aggiunto.

Questo implica un’inversione di tendenza strategica del Gruppo: investire nelle persone invece che negli esuberi!

Il CEO Jean Pierre Mustier ha confermato che il futuro del Gruppo è quello di continuare a essere una banca commerciale paneuropea, come lo siamo ora, ma con un’organizzazione migliore, un approccio più digitalizzato, una maggiore produttività, una migliore gestione del rischio e una migliore struttura del capitale.

NESSUNA fusione e, forse, solo piccole acquisizioni nell’area CEE.Purtroppo non sono stati forniti molti altri dettagli, oltre a quelli già comunicati lo scorso 3 dicembre 2019.

Nessun ulteriore dettaglio sui colleghi e colleghe che dovranno lasciare il Gruppo, se non la conferma che gli esuberi annunciati saranno gestiti in “modo socialmente responsabile”: il CAE ribadisce che le uscite dal Gruppo devono essere volontarie.

Nessun ulteriore dettaglio sui criteri per l’individuazione delle filiali da chiudere, né come sopperire alle carenze di organici, né alle assunzioni che verranno fatte nel nuovo piano industriale, perché, lo abbiamo ribadito più volte, in Unicredit “non ci sono” esuberi!
E nemmeno idee strategiche su come sviluppare il business nell’area CEE che è il motore di crescita del Gruppo: questo è ulteriore motivo di seria preoccupazione!

Il management ha annunciato che i nuovi investimenti annuali in IT saranno di 900 milioni di euro e che Unicredit Services è pienamente integrata nella struttura dei costi e dei ricavi del Gruppo: questi investimenti dovranno essere fatti in modo molto più efficace rispetto a quanto avvenuto negli anni recenti, controlleremo che ciò avvenga.

Inoltre, saremo fortemente impegnati nel Dialogo Sociale a livello nazionale per migliorare le condizioni di lavoro e ridurre i carichi di lavoro, aumentare i programmi di qualificazione e gli investimenti con particolare attenzione alla formazione professionale, alla riqualificazione e all’aggiornamento professionale e fare in modo che i colleghi siano retribuiti adeguatamente per il loro lavoro.

La digitalizzazione può essere un’opportunità di sviluppo e non può essere utilizzata come strumento per giustificare i licenziamenti!

Il CAE si schiererà a fianco dei sindacati e dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici per contrastare in ogni modo possibile un piano industriale costruito sulla pelle dei dipendenti, di coloro che se ne andranno e di coloro che continueranno a lavorare in condizioni ancora più critiche!

La plenaria del CAE, con rappresentanti provenienti dai sedici Paesi del Gruppo, ha eletto all’unanimità Luciano Malvolti come Presidente, Florian Schwarz come Vice Presidente e gli altri sette membri del Comitato Ristretto per il prossimo mandato quadriennale.

Uniti siamo più forti!

18 Dicembre 2019
COMITATO AZIENDALE EUROPEO DI UNICREDIT

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