Dal mese di settembre, consapevoli delle difficoltà organizzative e gestionali createsi in banca, abbiamo intrapreso un percorso negoziale che permettesse di individuare soluzioni condivise per migliorare un clima aziendale pesantissimo. Abbiamo trovato, invece, un’azienda “muro di gomma” che, pur ammettendo disservizi e disfunzioni, continua a ritenere che si può andare avanti così, scaricando di fatto tutto il peso delle ristrutturazioni sulle spalle dei lavoratori.
Nell’ultimo incontro, visto che l’azienda non ha di fatto riscontrato le nostre richieste di anticipare le assunzioni previste per il 2019 né di prorogare gli 80 lavoratori e lavoratrici stagionali che, al contrario, cesseranno il servizio entro dicembre, abbiamo deciso unitariamente di intraprendere una mobilitazione nazionale con l’invio della richiesta di tentativo di conciliazione in ABI.
Riteniamo infatti che, dopo una serie di mobilitazioni aperte in diverse province in tutta Italia, sia giunto il momento di unificare tutti gli sforzi locali in una vertenza nazionale all’interno della banca, riprendendo, quali parole d’ordine, le ben conosciute problematiche aziendali:
– Pressioni commerciali
– Carenze di organico
– Formazione carente e disorganizzata, malgrado le nostre ripetute segnalazioni
– Disfunzioni organizzative mai risolte, malgrado le nostre dettagliate segnalazioni per settore della banca, illustrate, nello scorso settembre, in sede di Commissione tecnica sulla Organizzazione del Lavoro.
Questi temi critici sono i medesimi emersi come esito della valutazione dello Stress Lavoro Correlato, concordata tra azienda e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza ed eseguita nel 2017 attraverso un apposito questionario on line sulla piattaforma aziendale e cioè:
– Funzione e Cultura Organizzativa in merito alle Pressioni Commerciali;
– Sviluppo della Carriera
– Modalità di erogazione e fruibilità della Formazione;
– Organizzazione in merito ai carichi e ai ritmi di lavoro, alla gestione dell’organico e alla Comunicazione interna.
PRESSIONI COMMERCIALI
Per noi: non sono solo insistenti, ormai vanno oltre la normale sopportazione.
Per l’azienda: le pressioni semplicemente non esistono!
ORGANICI
Per noi: la carenza di organico è endemica, esito della applicazione di algoritmi costruiti con logiche sconosciute e avulse dalla realtà.
Per l’azienda: siamo abbastanza, anzi presto saremo persino troppi, grazie alla digitalizzazione e alle innovazioni tecnologiche.
FORMAZIONE
Per noi: carente nella qualità, ma soprattutto nella modalità di fruizione. Il codice PFO non è bloccante, né lo sarà a breve, come l’azienda si era impegnata a rendere.
Per l’azienda: funziona benissimo, qualche milione di ore totali fruite ogni anno, il 95 % dei colleghi e delle colleghe la svolgono…dove sta il problema?
DISFUNZIONI ORGANIZZATIVE
Per noi: l’inefficienza, e il caos conseguente, sono enormi e impediscono di fornire un servizio adeguato alla clientela.
Per l’azienda: si tratta di normali problemi organizzativi che si risolverebbero usando in modo adeguato i “famigerati” ticket.
Sosteniamo, inoltre, la giusta aspettativa dei Lavoratori di un Premio di Produttività 2018 adeguato ai risultati che sono stati raggiunti soprattutto attraverso il sacrificio e l’abnegazione dei colleghi.
A tale proposito segnaliamo come il terzo trimestre confermi un trend produttivo di importante crescita, con i risultati del Commercial Bank Italy che sostengono l’intero Gruppo: un Risultato Netto incrementato del 48%, un Margine Operativo Lordo a + 13%, un rapporto costi/ricavi al minimo storico (- 5%) rispetto al 2017.
Dopo mesi durante i quali come rappresentanti dei lavoratori abbiamo riportato, inascoltati, tutto il malessere, la sfiducia nei confronti di questa azienda, e richiesto segnali che indicassero un cambio di direzione, riteniamo sia giunto il momento di denunciare come UniCredit non sia “the best place to work”. mediante l’apertura di una vertenza nazionale che coinvolga tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori della Banca.
Partiamo con la mobilitazione forti dei grandi risultati degli scioperi locali che hanno fatto da apripista e sono un termometro evidente di una febbre molto alta.
Già diverse assemblee nei posti di lavoro sono state effettuate, altre lo saranno nelle prossime settimane.
Partecipare numerosi è un nostro diritto! L’azienda è sorda, facciamoci sentire!
Milano, 26 novembre 2018
Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin UniCredit Spa
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