Il giorno 22 giugno 2016 si è svolto a Milano l’incontro annuale tra i Coordinamenti Nazionali Sindacali e il Management di UBIS, presente il CEO, Paolo Cederle, accompagnato dai vertici delle Risorse Umane e delle Relazioni Industriali della nostra Azienda. L’incontro si è aperto con la lettura e la consegna da parte delle OOSS dell’OdG votato dai lavoratori del Polo di Verona e condiviso e sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali.
Cederle ha illustrato la situazione di crisi del Gruppo e la necessità che si è determinata di intervenire anche cambiando l’A.D.del Gruppo.
Abbiamo ribadito che riteniamo avventato, se non irresponsabile, l’aver sfiduciato l’AD in carica in assenza di una proposta alternativa. In questo modo si è consegnato il Gruppo ad un lungo periodo di instabilità e incertezza molto pericoloso.
Tra le operazioni che, secondo l’Azienda, serviranno a far uscire Unicredito da questa situazione vi è la scelta di ridurre drasticamente i costi prendendo anche in considerazione ogni opportunità offerta dal mercato per fare cassa!
Tutte le attività di Ubis sono sotto osservazione, gli studi di fattibilità sono a 360 gradi, il vecchio progetto Newton viene rispolverato e l’operazione sulle Carte è in fase avanzata con contatti in corso per la vendita.
Su quest’ultima operazione non sono state fornite ulteriori informazioni e abbiamo dovuto registrare un atteggiamento di assoluto mutismo da parte del nostro CEO, che si è trincerato dietro tardive ragioni di riservatezza commerciale, peccato che i muri e i corridoi di tutti gli stabili siano già al corrente del nome del compratore, del prezzo, dei tempi.
Come OO.SS. abbiamo ribadito la totale contrarietà rispetto a queste miopi e assurde politiche industriali di esternalizzazioni, svendita e impoverimento di parti fondamentali del Gruppo Unicredit, manifestando chiaramente la nostra più completa sfiducia nei confronti di chi ha preso e supportato queste decisioni, che non solo non hanno portato vantaggi o risparmi, ma hanno regalato ad altri utili sulle nostre attività, o addirittura si sono rivelate fallimentari come ES- SSC.
Il tutto avverrà quindi non in funzione di un piano strategico di rilancio dell’Azienda e del Gruppo, ma bensì nella sola ed esclusiva ottica di fare cassa a breve ed abbattere i costi del Personale.
Ci è stato ribadito che l’era della digitalizzazione avanza imperterrita e che la nuova banca dovrà essere sempre più indirizzata verso l’on-line, con una conseguente razionalizzazione di tutto, dipendenti inclusi.Ci è stata confermata la volontà di UBIS di non investire più sull’area del Back Office (almeno in Italia ndr) e di ridurre alcune funzioni nel Real Estate. Solo il settore IT potrà in parte svilupparsi intorno all’utilizzo di nuovi strumenti ma con l’obiettivo di ridurre sempre più il numero degli addetti, per la felicità delle società di consulenza che oramai controllano UniCredit.
C’è qualcuno che sta sognando e progettando un’azienda nella quale il Back office si delocalizza, Real Estate si appalta e l’IT funziona senza lavoratori, dove i programmi generano da soli altri programmi!?!
Siamo stanchi di dover sempre ascoltare il solito mantra sulla sostenibilità del business: tassi bassi, commissioni inesistenti, mercati impazziti ecc.
Non si può dare la colpa sempre e solo “agli altri”. Nello stesso mercato operano anche altre Banche paragonabili a Unicredit per dimensioni, e non hanno tutti i problemi che abbiano noi.
Dobbiamo continuare a pagare chi ha fatto queste scelte, preso queste decisioni, e portato il Gruppo a questo livello???
Quanti Top mMnager resteranno su questa “barchetta” e quanti passeranno ad altre Società ??? Continuerà la solita politica di far pagare sempre e solo ai Lavoratori e di coccolare gli Azionisti?
È ora che tutti si prendano le proprie responsabilità, anche “ai piani alti”.
Noi Lavoratori continuiamo a sostenere il Gruppo, con il nostro lavoro quotidiano, con lo sforzo e l’impegno professionale, e osserviamo invece certi giri di potere e di poltrone deliberati senza vergogna, e vediamo premiate le loro irresponsabilità.
Se si vuole uscire da questa situazione negativa lo si può fare solo con il coinvolgimento del Sindacato e delle Lavoratrici/Lavoratori che non possono più tollerare questo clima di precarietà e d’incertezza.
In queste situazioni è fondamentale il dialogo sociale, anziché svilire il confronto sui tavoli negoziali.
Quindi oltre ad aver espresso un giudizio di totale negatività sul contenuto dell’incontro, abbiamo dichiarato che, con il forte coinvolgimento delle Lavoratrici/tori, metteremo in campo tutte le azioni che sono nelle nostre prerogative per esprimere la nostra contrarietà e contrastare queste iniziative.
Concludiamo domandandoci se il futuro Amministratore Delegato riserverà al Top Management la stessa considerazione che viene riservata a tutti noi dipendenti:
essere considerati costi e non risorse!
Milano, 27 giugno 2016
Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA – UNISIN
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