Piano O-Ratio

Il 19 marzo u.s. le Segreterie di Coordinamento di UBIS, hanno incontrato la delegazione aziendale in merito al piano “O-Ratio” che, secondo le dichiarazioni aziendali, ha lo scopo di riorganizzare le attività operations nel perimetro Italia.

Gli ambiti interessati sono i seguenti:

7 Product Lines: Post Trade Services, Multichannel & Core Banking, Global HR , Credits, Payments, Securities, CFO
2 Countries: Italia, Romania
8 Poli: Roma, Palermo, Perugia, Verona, Trieste, Milano,Torino, Bucarest
2 Service Lines: Operations, Client Support
164 Fte di attività riallocate

La riorganizzazione delle attività sui vari poli inizierà a marzo per terminare, sempre secondo previsioni aziendali, a novembre 2013.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Service Line Operations / PP&M Operations che ci hanno illustrato i razionali del piano che sintetizziamo: accorpare le attività che prima erano sparse in più poli in un’unica località.

Questo secondo l’azienda produrrà dei miglioramenti nella gestione dei processi, e libererà personale nei poli che cedono le attività (circa 28 colleghi in totale più 18 consulenti che verrebbero rilasciati). Queste risorse dovrebbero contribuire a soddisfare le necessità di turn-over interno (pensionamenti/esodi) ed acquisire nuove attività richieste dalla Banca, in particolare per il Polo di Perugia dove i 16 colleghi, che a fronte della riorganizzazione saranno senza attività, verranno ricollocati all’interno della struttura retail di Unicredit Spa.

Questo modello sarà supportato dalla formazione diretta dei lavoratori mediante training on the job che,
secondo quanto dichiara l’azienda, semplificherà i percorsi formativi visto che verranno svolti direttamente nei poli dove già sono presenti le conoscenze.

Questo piano è nella continuità della gestione delle attività operations che negli anni precedenti ha visto (nella ex società UCBP) una diffusa mobilità delle lavorazioni, accompagnata dall’equilibrata distribuzione delle attività, garantendo nel tempo la multipolarità.

Fino a qui è quanto ha dichiarato l’azienda.

Come OO.SS. abbiamo richiesto una visione complessiva, perché queste numerose riorganizzazioni, da quelle che vedono il rientro di attività e Lavoratori in Unicredit SpA, a quelle presentate nel piano oggi discusso, con l’aggiunta delle esternalizzazioni dichiarate, stanno modificando profondamente il quadro presentato lo scorso settembre 2012 nel corso dell’incontro annuale e quanto dichiarato dall’azienda nel momento in cui ha incorporato nell’azienda UBIS tutte le società strumentali del gruppo.

L’azienda anticipando la ns. richiesta ha dichiarato che nel mese di aprile si svolgerà l’incontro annuale, secondo le previsioni del CCNL con il CEO di UBIS.

Abbiamo inoltre richiesto la massima attenzione sulla formazione, cardine fondamentale nei processi di riconversione.

Noi riteniamo che questo progetto sia l’ennesimo esempio di una azienda che sta andando in discontinuità con quanto dichiarato fino a poco tempo fa, vedi anche sulla salvaguardia dei poli con minore personale, (l’esempio è Perugia che come polo UBIS è ormai è ridotto ai minimi termini).

Abbiamo espresso forti perplessità sulla riorganizzazione che vede coinvolto il polo di Palermo, in cui lavoratori impiegati in altri settori (CFO e Core Banking ) verranno in parte spostati nell’area payments, oggetto di analisi nel programma newton per una futura esternalizzazione, aumentando il perimetro dei Lavoratori coinvolti.

L’azienda, a fronte delle nostre repliche, ha dichiarato che il progetto dei Payments contenuto nel programma Newton ha “una caratteristica industriale differente” rispetto all’esternalizzazioni finora dichiarate/realizzate.

E’ vero che il piano è in continuità con quello che negli anni passati (nella ex UCBP), i lavoratori delle attività operations hanno supportato, con abnegazione ed impegno. Ma ora l’azienda, con il programma Newton;che abbiamo ribadito di non condividere, ha portato un clima di incertezza e di precarietà che mettono in cattiva luce ogni riorganizzazione delle attività.

UBIS, lo sappiamo, è considerata un centro di costo e la sua
mission è anche quella di razionalizzare per costare meno; ma ricordiamo a questo management che, le società nel tempo, hanno permesso al gruppo di gestire le integrazioni con i relativi risparmi, e supportare l’operatività della banca, tanto da farla dichiarare strategica. Ma ora, le razionalizzazioni vengono scaricate sui Lavoratori. Abbiamo sempre pensato che UBIS abbia una governance ridondante, ma si preferisce tagliare altrove e per i manager c’è sempre il paracadute della Holding.

Anche i tagli alle consulenze, da noi più volte richiesti, non partono da quello più costose.

Come OO.SS. abbiamo richiesto un incontro nel mese di giugno per verificare gli impatti dell’ennesima riorganizzazione e le relative ricadute, inoltre nei prossimi giorni le RR.SS.AA. dei poli interessati dal progetto avranno degli incontri specifici per un confronto dettagliato sulle ricadute nelle singole unità produttive.

Terminata la discussione sul piano di riorganizzazione delle operations, abbiamo richiesto un maggior dettaglio per quanto riguarda la ristrutturazione del settore ICT, che fornisca alle OO.SS. i dati che non ci erano stati forniti nel corso del precedente incontro. L’azienda ci ha confermato che il prossimo 7 aprile avremo un aggiornamento in merito, anche in ottica del progetto GIBSON.

L’azienda ha dichiarato che non intende prorogare i termini di validità per i CIA di UCBP ed URE, che con l’accordo per l’integrazione delle aziende in UBIS del 17 febbraio 2012 (migliorando le previsioni del 2112 del c.c.), stabiliva la loro validità fino al 31 dicembre 2012. L’azienda si è dichiarata disponibile a discutere della tematica, all’interno della Commissione tecnica prevista dall’accordo stesso. Le OO.SS. nei prossimi giorni concorderanno come proseguire sul tema.

Milano 21 Marzo 2013

Coordinamenti Aziendali UBIS
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UILCA

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