Il 22 settembre, saremo chiamati a celebrare il rituale dell’Unicredit Day. Quest’anno il tema principale sarà la sostenibilità, una parola troppo usata e forse abusata anche dal ns. management.
Per l’azienda, il significato di sostenibilità, ci è stato dichiarato in diverse occasioni, come nei road show in cui il Project Leader del progetto Newton, dichiara la sua personale idea in merito a questo termine, ovvero “ … che la sostenibilità poco c’entra con l’area contrattuale”, e che “ … la sostenibilità è strettamente legata al business …”, mentre per noi la parola esprime un concetto più ampio e deve invece essere molto strettamente collegata all’area contrattuale.
Nel portale aziendale, dove dell’evento si da un ampio risalto, l’Azienda dichiara che la sostenibilità è un impegno quotidiano, così come la trasparenza è un valore fondamentale nella relazione con i nostri Stakeholder (sono portatori di interessi tra i quali, lo ricordiamo a tutti – AZIENDA COMPRESA – ci sono anche i Dipendenti).
Forse le parole dell’azienda non sono poi così in linea con l’agire quotidiano della stessa, perché a questo punto non vediamo dove sia sostenibile il ricorso a migliaia di consulenze esterne a scapito della professionalità dei colleghi, oppure, uscendo dai confini della nostra Azienda ed abbracciando tutto il Gruppo, dove siano sostenibili gli emolumenti riconosciuti al top management, o ancora dove siano sostenibili le campagne di sponsorizzazione create in Europa, e soprattutto dove siano sostenibili processi di esternalizzazione di colleghi (come per HR SSC) che hanno come unico scopo di far pagare ai Lavoratori le inefficienze e gli errori contenuti nei piani industriali passati.
Nel suo mondo autoreferenziale dell’Unicredit Day, l’Azienda dichiara che tra le persone indispensabili per il suo funzionamento ci sono i Dipendenti: queste OO.SS. hanno più volte fatto osservare come il clima aziendale sia in continuo peggioramento, e questo trova riscontro anche con le pressioni commerciali nel retail, ormai in…sostenibili.
Il segnale scaturito lo scorso 12 settembre con la dichiarazione dello sciopero nel gruppo, sancisce una discontinuità, una rottura nel rapporto con i Lavoratori/trici, che si inserisce in un contesto di crisi economica globale: secondo le scriventi, l’Azienda dovrebbe adottare misure e atteggiamenti diametralmente opposti a quelli messi in campo.
L’Azienda dichiara che tra i pilastri della sostenibilità rientra la reputazione, non è difficile immaginare cosa pensano i Lavoratori sui progetti di cessione del ramo di azienda ad una NEWCO esterna al gruppo e degli studi di fattibilità delle prossime future cessioni. Le scriventi OO.SS. l’hanno espresso in diverse situazioni, i clienti lo dimostrano con la disaffezione verso il nostro gruppo.
Aggiungiamo che un altro pilastro della sostenibilità è la “CREDIBILITA’” e, come in altri scenari ben più importanti, di credibilità se ne è persa tanta: in 10 mesi l’Azienda non si è accontentata di far uscire 3500 persone, ma ci racconta che chi esce dal Gruppo per andare in Società che non sono possedute per la maggioranza dal Gruppo e non applicano il CCNL del Credito, non rappresenta altri esodi (dal greco ἔξοδος, éksodos, composto di éksó “fuori” e hodós “strada”), gli esodi sono da intendersi come pensionamenti.
Non vogliamo fare ironia, siamo convinti che lo scenario che stiamo affrontando non lo permetta, ma riteniamo che sia il momento di dare una risposta chiara: siamo contrari ad azioni che attaccano l’area contrattuale e minano il senso di appartenenza al Gruppo, tantomeno permettono di rendere credibile e sostenibile l’Azienda nel lungo periodo.
Come dichiarato nel comunicato dello scorso 5 settembre (UN NO FORTE E DECISO), un’azienda senza dipendenti coinvolti e partecipi dei processi aziendali non va da nessuna parte ….neanche all’Unicredit DAY.
Milano, 21 settembre 2011
Le segreterie di coordinamento UGIS
DirCredito – FABI – FIBA-CISL – FISAC-CIGL – Sinfub – UGL – UILCA
Le segreterie di coordinamento UCBP
DirCredito – FABI – FIBA-CISL – FISAC-CIGL – Sinfub – UGL – UILCA