La riorganizzazione del gruppo

l giorno 9 novembre si è tenuto un incontro tra Segreterie di gruppo e le Segreterie Nazionali e la Capogruppo nel corso del quale UniCredit ci ha fornito, su nostra richiesta, ulteriori dettagli sui progetti di riorganizzazione in corso di definizione.
Secondo la Capogruppo tali progetti nascono dalla nuova fase che si è aperta nell’ultimo anno nel settore finanziario in connessione alla crisi dei mercati finanziari ed alla crisi economica che si è abbattuta sull’economia di tutti i Paesi.
Tale crisi si sta ripercuotendo in modo pesante e strutturale sui conti economici delle banche costringendole a rivedere le loro strategie commerciali, i loro modelli di servizio, la loro organizzazione interna con l’obiettivo di migliorare il rapporto con la clientela, recuperare il rapporto di fiducia che le ultime vicende avevano compromesso, snellire le strutture organizzative, lavorando,nel contempo, ad una razionalizzazione che porti ad una struttura dei costi sostenibile e coerente al nuovo scenario economico del sistema bancario.
UniCredit non è certo esente da questa situazione; le sue attività commerciali, in particolare quelle italiane, sono state – così come per il resto del sistema – molto colpite dalla crisi costringendo il gruppo ad interrogarsi su quale sia il modello di servizio piu’ funzionale alla fase che si è aperta.

I progetti in corso di definizione sono sostanzialmente due.

Il
primo progetto riguarda tutti i Paesi in cui è presente il Gruppo e, fermo il modello divisionale, attiene al modello di servizio, con lo scopo di rafforzare la centralità del cliente e migliorare la prossimità al territorio.
L’adozione di questo nuovo modello si ripercuoterà sulla suddivisione della clientela in nuovi 4 macro segmenti: Famiglie, Piccole e medie imprese (imprese fino a 50 milioni di fatturato), Corporate (imprese oltre 50 milioni di fatturato) e Private (privati con oltre 500:000 euro di disponibilità finanziarie).
Tale impostazione – che conferma il modello divisionale – è finalizzata a consentire di seguire ancor meglio, in particolare, le piccole e medie imprese, che rappresentano l’ossatura dell’economia dei Paesi europei e che oggi la struttura organizzativa del gruppo non presidia in modo specifico.

Nel contempo, in particolare in Italia, al fine di rafforzare la prossimità ai territori verranno create nuove figure manageriali i “referenti territoriali” (allo stato individuati in un numero di 7) che avranno il compito di fare sintesi tra le diverse divisioni,di essere punto di riferimento per tutti gli interlocutori locali esterni all’azienda, di presidiare la coerenza dei comportamenti dei manager locali rispetto a quelli definiti dal gruppo. Si tratta di nuovi ruoli manageriali a cui l’azienda assegna notevole importanza e responsabilità: i “referenti territoriali”, insieme ai capi delle attività italiane delle divisioni (Famiglie/PMI, Corporate e Private), formeranno un comitato che avrà la responsabilità di governare le attività commerciali del gruppo in Italia.
Con questo progetto dovrà modificarsi profondamente anche la cultura manageriale del gruppo: verrà definito un nuovo modello di leadership che sarà orientato non solo verso il perseguimento dei risultati, ma anche la qualità e i modelli comportamentali. Verranno di conseguenza anche modificati i sistemi valutativi dei manager, i percorsi di carriera e i sistemi incentivanti che dovranno essere resi coerenti alle nuove priorità.

Sono stati costituiti degli appositi “cantieri” che approfondiranno nei prossimi due/tre mesi i vari aspetti dell’iniziativa; questo progetto, a detta dell’azienda, di per sè non comporterà riduzioni occupazionali né modifiche del numero delle banche commerciali in Italia.

Il
secondo progetto in corso di definizione riguarda la cd banca unica, ovvero la riduzione delle banche commerciali italiane attraverso la fusione nella Holding delle 3 Banche Retail (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Banco di Sicilia), della Banca Corporate e della Banca Private con lo scopo, a detta dell’azienda, di semplificare il rapporto con la clientela, eliminare inopportune competizioni tra le aziende, eliminare livelli decisionali e semplificare le strutture, avvicinando il cliente ai centri decisionali. Tutte le altre società del gruppo non sono direttamente coinvolte in questo progetto.
Questo progetto non è ancora stato approvato dal CDA del gruppo e, al momento, è all’esame dei principali azionisti. Si pensa che una prima valutazione verrà fatta dai CDA in programma per dicembre e gennaio per poi essere eventualmente approvato definitivamente nella riunione prevista per marzo. L’operazione, qualora approvata dal CDA del Gruppo e da Banca d’Italia, verrà resa operativa dal 1 novembre del prossimo anno.
Su nostra richiesta il gruppo ha teso a precisare che il
numero di esuberi legati a questo progetto, usciti sulla stampa, sono totalmente privi di qualsiasi fondamento, e che eventuali eccedenze potrebbero essere gestite attraverso la mobilità professionale e territoriale.
Nel frattempo, il gruppo prosegue nel dare attuazione a quanto previsto dagli accordi sindacali relativi alla fusione con Capitalia che prevedono la prossima uscita di 3000 dipendenti che hanno aderito ai piani di esodo per il 2010/2011.
In ogni caso gli studi sono appena iniziati, nessuna decisione è stata presa e qualsiasi valutazione in merito alle ricadute del progetto sui dipendenti è assolutamente prematura.

A fronte delle istanze delle OO.SS., il Gruppo UniCredit ha manifestato interesse e disponibilità ad un pieno coinvolgimento del sindacato già partire dalla fase di studio dei due progetti, rendendosi disponibile ad ascoltare valutazioni e proposte
.

A tal proposito va segnalato la richiesta fatta dal sindacato ai vertici del gruppo di rafforzare l’informativa attraverso l’individuazione di ulteriori momenti di confronto finalizzati a comprendere l’evoluzione delle decisioni aziendali in relazione all’effetto della crisi Economica nel nostro Paese sul gruppo UniCredit.

Il Gruppo accogliendo le nostre istanze ha dato vita a momenti di confronto con i vertici del gruppo su due temi: l’evoluzione ed i cambiamenti dei processi e la modalità di governo degli stessi nel confronto sindacale; un modello di relazioni sindacali coerente ed efficace rispetto alle nuove esigenze.


La soluzione dei problemi che andremo ad individuare ed approfondire dovrà vederci tutti coinvolti in una logica fortemente unitaria nella sostanza a partire dal come garantire i livelli occupazionali nei prossimi anni.

Abbiamo apprezzato le dichiarazioni riguardanti gli esuberi e la riconfermata disponibilità a proseguire e migliorare un assetto di relazioni sindacali che ha consentito di accompagnare e orientare in questi anni consistenti processi di cambiamento.

E’ evidente che le dichiarazioni aziendali saranno oggetto di approfondimento da parte nostra ma riteniamo importante che il gruppo si interroghi e progetti un nuovo modello di servizio e di cultura manageriale di maggiore attenzione al cliente che recuperi anche gli errori fatti nel passato nelle politiche commerciali e nei sistemi incentivanti più volte denunciati dal sindacato sia a livello di gruppo che a livello di sistema in ABI.

A conclusione dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno manifestato tutta la loro attenzione e preoccupazione al processo in corso ed agli impatti che la riorganizzazione potrebbe comunque avere sui livelli occupazionali e sulle professionalità.
Nel contempo restiamo in attesa di conoscere le ricadute sul territorio del nuovo modello di servizio, gli investimenti per valorizzare l’economia locale e la salvaguardia dell’occupazione sull’intero territorio nazionale.

Per quanto riguarda le possibili ricadute occupazionali dei nuovi progetti lavoreremo comunque per salvaguardare l’occupazione nel suo complesso e sul territorio, dando anche una positiva risposta alle centinaia di colleghi e colleghe che lavorano nel gruppo con contratti temporanei.

A questo proposito ci preoccupa quello che potrà accadere nelle agenzie con le uscite del prossimo anno. Abbiamo già previsto accordi a questo proposito che riguardano assunzioni e l’accoglimento delle domande di trasferimento dei colleghi verso la rete. Questi accordi dovranno essere rispettati e su questo vigileremo, anche nella nuova fase e le professionalità acquisite dai colleghi non dovranno essere disperse, ma bensì valorizzate anche nel nuovo contesto. .

I lavoratori e le lavoratrici del gruppo hanno sopportato notevoli cambiamenti in questi anni, le condizioni di lavoro non possono essere ulteriormente compromesse e i loro
interessi dovranno essere ascoltati e recepiti anche nella nuova fase che si apre.

Ci riserviamo comunque di esprimere una valutazione complessiva non appena saremo in grado di conoscere dettagliatamente le modalità operative di attuazione.
Proseguono nel frattempo gli incontri di approfondimento.

Milano 11/11/2009


Le Segreterie Nazionali e Segreterie di Gruppo UniCredit

FABI, FIBA/CISL, FISAC/CGIL, SILCEA, UGL CREDITO, UILCA

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