PRIMO INCONTRO ORDINARIO 2009 DEL COMITATO AZIENDALE EUROPEO

PRIMO INCONTRO ORDINARIO 2009 DEL COMITATO AZIENDALE EUROPEO DICHIARAZIONE CONGIUNTA “PARI OPPORTUNITÀ E NON DISCRIMINAZIONE”

SCENARIO
Il giorno 14 maggio si è tenuto a Milano presso la sede di UniCredit il Primo Incontro Ordinario del 2009 tra il Comitato Aziendale Europeo (CAE) ed il Top Management di Gruppo.
Durante l’incontro sono stati illustrati i risultati della People Survey 2009 ed i Piani d’Azione, il Bilancio di Sostenibilità 2008, la politica retributiva di Gruppo con un focus sul sistema incentivante per gli Executive, lo scenario macro-economico e l’andamento del titolo, i risultati finanziari dell’Aziendacon un focus particolare sulla CEE ed il progetto di riorganizzazione delle filiali estere.
L’incontro ha avuto il suo momento più significativo nella firma della Dichiarazione Congiunta “Pari Opportunità e Non Discriminazione” da parte del CAE, rappresentato dal Presidente Andrea Bonansea e dal Comitato Ristretto, e dalla Direzione Centrale, rappresentata dal Responsabile delle Risorse Umane di Gruppo Rino Piazzolla e dal Responsabile delle Relazioni Industriali Angelo Carletta, realizzando così l’impegno che le parti si erano date.
Il testo è stato redatto da una Commissione Congiunta formata da componenti del CAE e Rappresentanti delle Risorse Umane.

SESSIONE D’INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE – PROGETTI STRATEGICI DEL GRUPPO
People Survey 2009 e Bilancio di Sostenibilità 2008
Antonella Massari, Head of Group Identity and Communications, si è presentata ai partecipanti quale nuovo responsabile dall’ottobre 2008 della Competence Line ed ha fornito una presentazione incentrata sul nuovo approccio sostenibile di UniCredit. Sono stati illustrati e spiegati i risultati della People Survey 2009 a seguito dei quali si è affermata la volontà dell’Azienda di rispondere in modo concreto e tempestivo alle criticità emerse quest’anno, anche attraverso la presentazione di Piani d’Azione al prossimo Consiglio di Amministrazione del 23 giugno. Massima importanza è stata data alla necessità di
recuperare il livello reputazionale seriamente impattato dalla crisi e di stringere il legame tra la profittabilità ed i valori del Gruppo.
Il Bilancio di Sostenibilità è stato presentato ufficialmente al CAE ed è stato descritto come uno dei veicoli attraverso il quale comunicare agli stakeholder l’impegno dell’Azienda verso di loro. La centralità del
cliente è stata confermata quale strategia e modalità d’azione del Gruppo, sottolineando la cruciale rilevanza rivestita dall’ottenere e mantenere l’engagement degli stakeholder come condizione di sostenibilità.
Il Presidente del CAE ha sottolineato l’importanza degli incontri a livello locale per discutere i risultati della People Survey ed il Bilancio di Sostenibilità. Inoltre ha ricordato la best practice italiana dei Comitati
Territoriali, proponendo di esportare ove possibile tale modello anche all’estero, quale strumento volto a rafforzare il dialogo ed i legami con le differenti realtà locali in cui siamo presenti.
Rino Piazzolla ha confermato l’impegno di UniCredit ad incoraggiare e supportare gli incontri con i Rappresentanti dei Lavoratori a livello locale per discutere i temi sollevati dalla People Survey, nel rispetto
delle diverse sensibilità e tradizioni locali.

La Politica Retributiva di Gruppo ed il Sistema Incentivante degli Executive
Rino Piazzolla e Paolo Cornetta, Head of Executive Development and Compensation, hanno illustrato la politica retributiva di Gruppo, evoluzione di quella preesistente ed ispirata ad un modello di
governance chiaro e trasparente oltre che a principi di alto livello, dedicando un focus specifico al nuovo sistema incentivante degli Executive.
Ribadendo che gli Executive nell’attuale momento di crisi non hanno percepito alcun bonus, Cornetta ha sottolineato come il nuovo modello sia legato alle performance, evitando però ogni eccessiva attenzione
ai risultati di breve termine. Il principio alla base del nuovo corso può essere riassunto nel messaggio “remunerazione sostenibile per performance sostenibili” e si basa su tre pilastri. Nel primo si enuncia il forte legame tra i risultati di Gruppo ed i livelli di remunerazione, evidenziando come passino in secondo
piano i risultati individuali al fine di evitare anche rischi reputazionali. Nel secondo si adotta la comparazione con le performance dei nostri competitor quale ulteriore indicatore. Nel terzo infine si
introduce il concetto di remunerazione differita, ancorando il sistema incentivante a risultati di performance nel lungo periodo.
Andrea Bonansea ha apprezzato la scelta aziendale di non distribuire i bonus agli Executive come richiesto dal Comitato Ristretto nei mesi scorsi ed ha richiamato la necessità di supportare il salario base
in questo periodo di crisi al fine di sostenere i consumi e la crescita, chiedendo maggiore sensibilità e disponibilità sul tema da parte del Top Management.
Rino Piazzola ha inoltre ribadito che il nuovo sistema incentivante rappresenta il migliore strumento per difendere il livello occupazionale, sottolineando come il Gruppo UniCredit abbia affrontato la crisi
puntando su nuove politiche di compensation anzichè prendere in considerazione eventuali riduzioni di personale, adottate dalla maggior parte dei competitor in questo difficile momento di mercato.

Attuale Scenario Macro-Economico e Performance del Titolo UniCredit
Aurelio Maccario, Chief Eurozone Economist, ha presentato una panoramica dell’attuale scenario macro-economico, caratterizzato da un tasso di inflazione in discesa che probabilmente tornerà a risalire dopo l’estate. Ha indicato un probabile aumento del tasso di disoccupazione nell’Eurozona, sottolineando che i dati si rivelano ancora preoccupanti e che è tuttora d’obbligo la prudenza in qualsiasi previsione nel medio termine. Con riferimento all’area CEE, mercato chiave per il Gruppo, ha rimarcato come il significativo intervento delle istituzioni finanziarie abbia contribuito a scongiurare il pericolo di default ed aiuterà questi Paesi ad accelerare la ripresa, supportata anche dal loro maggiore potenziale di crescita. Nonostante attualmente vi sia una probabile eccessiva preoccupazione sull’andamento dei mercati, sembra che la contrazione economica stia perdendo la sua forza. Le imprese nel corso del secondo trimestre potrebbero assistere ad una ripresa delle loro attività finanziarie e ad una stabilizzazione dei flussi di capitale.
Il futuro scenario dei mercati globali potrebbe essere caratterizzato da tre elementi chiave: la nuova regolamentazione dei mercati sostenuta da una migliore e più trasparente informazione, un ritorno delle banche commerciali all’attività tradizionale e la sopravvivenza di poche banche d’investimento specializzate, ed infine la ripresa dell’attività di cartolarizzazione che permetterà alle società di accedere al mercato dei capitali.
Ilaria Ranucci, Head of Financial Markets Intelligence, prosegue fornendo una panoramica del mercato finanziario, della performance del titolo e di come le turbolenze del 2008 sembrino aver cancellato vent’anni di contrattazioni di borsa, evidenziando la volatilità, l’incertezza e la crisi di settore che tuttora perdurano. Va ricordato come il caso Lehman abbia drasticamente cambiato lo scenario complessivo, dimostrando che anche le grandi istituzioni finanziarie possono fallire. Parlando di UniCredit, il titolo dall’inizio della crisi ha perso il 67% del suo valore, muovendosi in linea con l’andamento generale dei listini. La diversificazione, uno dei punti di forza del Gruppo, è stata percepita paradossalmente quale fattore ulteriormente penalizzante, così come la presenza nei mercati della CEE. A partire dalla ricapitalizzazione ed all’indomani dei forti recuperi degli indici dei paesi CEE che hanno caratterizzato i mesi di marzo e aprile 2009, si è assistito ad una forte inversione di tendenza.
Il Comitato Ristretto ha interrogato gli esperti in merito alle previsioni delle cadute occupazionali a livello globale e sui possibili scenari a livello internazionale. Gli esperti hanno ribadito come il mercato sia inevitabilmente legato al PIL e come la crisi si stia spostando dal mondo della finanza all’economia reale, colpendo soprattutto il settore manifatturiero.

Situazione Finanziaria del Gruppo
Guglielmo Zadra, Head of Planning and Control, ha illustrato i risultati finanziari del Gruppo nel 2008, sottolineando che essi rappresentano un grande successo dato il contesto di crisi e che tutte le banche
hanno adottato politiche di controllo dei costi. Il 2008 è stato l’anno dell’attenzione alla patrimonializzazione in quanto la liquidità non aveva mai rappresentato fino alla crisi un vero motivo di
preoccupazione. Il deterioramento della qualità degli asset ha ulteriormente contribuito al peggioramento della situazione così da indurre il Gruppo a focalizzarsi sulle attività core. Zadra ha ribadito come vi sia
una maggiore attitudine della clientela ad evitare i rischi e di come questa si sia tradotta in un miglioramento delle performance delle attività tradizionali, mentre i problemi principali si sono verificati
nell’Asset Management e nel MIB, quest’ultimo contraddistinto da una perdita di 1,3 Mld di euro.
Nella CEE si è operato un controllo dei costi molto più serrato nel quarto trimestre del 2008. La qualità dei crediti è stata il più grande motivo di preoccupazione nella seconda metà dell’anno insieme all’andamento
dei mercati.
È stata sottolineata la capacità attuale della CEE di generare profitto nonostante lo scenario e rispetto alle perdite registrate nell’Europa occidentale.
Il 2009 parte da un contesto differente, caratterizzato da migliori performance della MIB e CEE, mentre l’attività di Retail si è stabilizzata a causa dei tassi di interesse estremamente bassi e delle commissioni in diminuzione. Zadra ricorda infine che l’obiettivo è difendere i redditi ed attaccare i costi allo stesso tempo, mentre la diversificazione è stata e continua ad essere una scelta cruciale senza la quale i risultati non avrebbero potuto essere così positivi.
Rispondendo alle domande del Comitato Ristretto del CAE, Zadra ha evidenziato come la riduzione della base FTE ed il diverso approccio delle divisioni abbiano caratterizzato i risultati del primo trimestre 2009 intermini di taglio dei costi e di come il controllo del rischio sia legato alla situazione macro-economica ed al PIL di ciascun Paese.

Focus sulla CEE Division: Situazione Economica e Finanziaria
Federico Ghizzoni, Head of Poland’s Markets Division, parla della CEE illustrando la situazione nell’area, gli obiettivi e le strategie con le quali il Gruppo sta cercando di superare l’attuale crisi. Ricorda che l’area rappresenta circa il 25% del reddito totale, con una profittabilità netta nel 2008 di circa il 25-30%. E’ una regione eterogenea, nella quale il Gruppo sta continuando ad investire nonostante la crisi abbia significativamente colpito tutta l’area, attraverso un continuo supporto alle banche locali, per le quali ha reso disponibili 11 Mld di euro. Il 2008 è stato caratterizzato dall’apertura di 433 nuove filiali seguite da successive 65 nei primi due mesi del 2009 ed al momento non è prevista l’apertura di ulteriori sportelli. È attualmente atteso entro i primi mesi del 2010 lo sviluppo di un nuovo sistema IT e la costituzione di un team IT in Ucraina, mentre in Polonia è stato creato un nuovo polo back-office per supportare le banche della regione. Le previsioni di crescita e sviluppo del territorio consentono di ipotizzare un ulteriore consolidamento del Gruppo nell’area, in seguito anche alle attese di crescita del PIL a partire dal 2010. Le strategie si sono focalizzate sulla preservazione della liquidità ed il contenimento delle passività, ritenuta la vera grande sfida del 2009.
Le politiche di centralità del cliente si tradurranno nel potenziamento dei call center, strumento chiave di customer satisfaction, nell’investimento sulle persone e nell’implementazione di azioni volte al supporto dei clienti in difficoltà.
Gli sforzi aziendali saranno incentrati sulle attività relative al controllo dei costi, della liquidità, all’ottimizzazione dei processi e si tenderà a focalizzarsi sul business liberando le filiali dai compiti amministrativi. In termini di gestione delle risorse umane, la strategia che verrà adottata per il 2009 a fronte della crisi non riguarderà il ricorso a licenziamenti collettivi, bensì la sospensione delle assunzioni e la riduzione temporanea di personale esclusivamente attraverso il naturale turnover.
Il Presidente del CAE ha apprezzato la scelta di evitare licenziamenti collettivi come richiesto dal CAE ed ha posto l’accento sulle difficoltà emerse a seguito della riduzione del personale, seppur dovuto ad uscite naturali, e su come la redditività dell’area consenta di sostenere l’aumento del salario ed investimenti in termini di risorse umane.
Ghizzoni ha precisato che i risultati della People Survey nella regione, con eccezione della Polonia, hanno registrato un buon livello generale di soddisfazione dei dipendenti e che la diminuzione del livello di turnover è dovuta principalmente all’attuale scenario di crisi.

Focus sulla CEE Division: People Survey Action Plan e Strategie HR
Doris Tomanek, Head of Human Resources in Austria and CEE, ha illustrato gli obiettivi e le strategie HR nonché i Piani d’Azione della People Survey attuati nei Paesi dell’Europa orientale.
Come premessa generale ha ripreso il concetto secondo il quale la CEE deve essere considerata come un complesso di realtà caratterizzate da problematiche estremamente diverse ed ha ricordato come gli
ultimi quattro anni siano stati contraddistinti da significativi cambiamenti.
Premettendo che l’indagine ha registrato in quest’area un alto tasso di adesione, risultano decisamente alti i livelli di engagement, di fiducia nel Gruppo, di soddisfazione per la formazione erogata e di
percezione dell’operato dei manager, i quali si rivelano più attenti e sensibili alle necessità dei dipendenti.
Tra i punti d’attenzione si confermano invece le politiche di remunerazione, sulle quali si sono concentrati gli sforzi del Management soprattutto lo scorso anno in Romania, Russia e Serbia, a cui si aggiungono la
chiarezza degli obiettivi e la diversità, ove l’azienda ha rinnovato l’impegno ad approfondire l’analisi e a intraprendere azioni concrete.
Particolare enfasi è stata posta sull’importanza dell’interazione tra la comunicazione e le strategie HR nell’implementazione dei Piani d’Azione come premessa per il raggiungimento di significativi risultati.
La vera sfida per le Risorse Umane nella CEE è rappresentata da una gestione efficace delle persone in un’area estremamente diversificata, caratterizzata negli ultimi anni dai cambiamenti dovuti alle note
operazioni societarie. Le strategie di retention sono differenziate a seconda delle caratteristiche e necessità di ogni Paese, mentre la mobilità infra Gruppo assumerà un ruolo decisivo per lo sviluppo
dell’area.
In conclusione viene ribadito come il 2009 sarà caratterizzato dalla crescita sostenibile e dall’espansione selettiva focalizzata sul potenziamento del front-office, della formazione e dello sviluppo professionale,
confermando l’area CEE un bacino di talenti.
Andrea Bonansea ha ricordato l’importanza dell’indagine e dei Piani di’Azione, ponendo però l’accento sulla rilevanza del coinvolgimento e del dialogo con le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti dei
lavoratori quale significativo strumento di analisi delle necessità e del livello di soddisfazione dei dipendenti. Doris Tomanek ha affermato che il dialogo con i Rappresentanti dei Dipendenti è una priorità
chiave in tutti i Paesi del Gruppo, sottolineando come essi siano i primi a ricevere i risultati della People Survey e come siano coinvolti nella fase di analisi e discussione degli stessi.

Dichiarazioni Congiunte “Formazione, Apprendimento e Sviluppo Professionale” e “Pari Opportunità e Non Discriminazione”
Rino Piazzolla e Angelo Carletta, Head of Labour Policies and Industrial Relations, hanno introdotto il tema delle Dichiarazioni Congiunte, sottolineando il lungo percorso affrontato dai componenti delle due
Commissioni, formate da rappresentanti delle Risorse Umane e del CAE, nel redigere questi significativi documenti. La Dichiarazione sulla “Formazione”, firmata lo scorso dicembre, è stata tradotta in tutte le 22
lingue rappresentate nel CAE e negli ultimi mesi è stata oggetto di confronto e dialogo con i Rappresentanti dei Dipendenti a livello locale.
La Dichiarazione sulle “Pari Opportunità” è stata firmata durante l’incontro del CAE ed è stata definita “non il raggiungimento di un risultato, ma solo il primo passo di un processo”. Il testo, rivolto sia a destinatari
interni che esterni, parte dal riconoscimento dei cambiamenti sociali in corso a fronte del fenomeno della globalizzazione e si concentra sulla volontà condivisa di gestire la diversità quale elemento distintivo e
punto di forza del Gruppo.
La Dichiarazione si prefigge l’obiettivo di divenire un punto di riferimento per tutti i dipendenti, attraverso la definizione di linee guida su tematiche di grandi sensibilità quali la diversity, le pari opportunità e la non
discriminazione, al fine di creare una cultura aziendale della diversità, migliorare il senso di appartenenza al Gruppo ed aumentare la qualità della vita sul posto di lavoro.
Il documento, disponibile oggi in inglese e italiano, sarà presto diffuso in tutte le altre lingue del Gruppo; inoltre l’Azienda si impegna ad attivare iniziative che concretizzino i principi della dichiarazione, non solo a
livello centrale ma anche nelle diverse entità grazie alla collaborazione tra le strutture di Corporate Identity e le funzioni HR nei diversi Paesi.
Il Comitato Ristretto ha ricordato come la Dichiarazione sia un documento “vivo ed aperto ad ulteriori contributi”, di altissimo profilo, figlio del dialogo sociale e sintesi delle diverse visioni “che riesce a tenere
insieme le anime più diverse del Gruppo”. Ha inoltre dichiarato che, attraverso dichiarazioni di tale portatae contenuto, si dà concreta attuazione all’obiettivo, definito dall’Accordo Istitutivo del CAE, di rafforzare la coesione sociale in tutto il Gruppo.
Rino Piazzolla ha concluso affermando che tale documento, definito “strategico”, assume ancora più valore perché redatto e firmato nel periodo di massima crisi del settore finanziario, sottolineando l’impegno dell’azienda nel rafforzamento del dialogo sociale e nella volontà di applicare a tutti i Paesi standard minimi e principi fondamentali. Il CAE ha espresso la propria soddisfazione per le affermazioni di Piazzolla, nella convinzione che le Dichiarazioni Congiunte siano lo strumento appropriato per il rafforzamento del dialogo e della coesione sociale in tutto il Gruppo.

Riorganizzazione delle Filiali Estere
Michael Hinssen, Head of HR MIB, Edoardo Spezzotti, Head of CIB Integration Management, e Andreas Wagner, Head of Strategy, Organization and Capital MIB, hanno illustrato ai partecipanti il piano di riorganizzazione delle filiali estere in Europa, a seguito della definizione delle nuove strategie per fronteggiare l’attuale scenario di crisi dei mercati.
Tale piano prevede la centralizzazione di attività al fine di aumentare l’efficienza e ridurre le complessità e le duplicazioni di strutture, basandosi sulla necessità di essere più selettivi nell’allocazione del capitale, di difendere i mercati chiave e di gestire e controllare il rischio. Infine sono stati illustrati gli impatti che la riorganizzazione si prevede avrà sulle filiali coinvolte. Il CAE, a seguito della presentazione, ha espresso la propria preoccupazione e contrarietà nel caso in cui il successivo sviluppo del piano dovesse prevedere impatti occupazionali nelle filiali coinvolte. Nel verificarsi di tale evento, il CAE ha chiesto che si adottino misure adeguate come per esempio piani sociali, al fine di tutelare al meglio i lavoratori coinvolti.
Concluso l’incontro ordinario ha avuto luogo un’ulteriore sessione di informazione e consultazione tra il Comitato Ristretto, i Rappresentanti dei Paesi coinvolti dal piano ed i Rappresentanti della Direzione Centrale.

UniCredit Group UniCredit
HR Central Management European Works Council

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