SISTEMA INCENTIVANTE: COSI’ NON VA!

La gravità e drammaticità della crisi che ha investito il mondo finanziario, e conseguentemente anche l’economia reale, ha messo in evidenza le pesanti responsabilità delle banche, per la tipologia dei prodotti offerti e le politiche di vendita perseguite, tutte improntate alla ricerca del profitto esasperato e a brevissimo termine.
Ciò ha portato il Sistema Creditizio ad una grave crisi di reputazione.

Secondo noi, quindi, è oggi più che mai necessario per la collettività, per il sistema economico ed anche per le banche stesse che ogni sistema incentivante sia rivolto a valorizzare gli aspetti qualitativi dell’attività bancaria ed il rispetto delle normative, al fine di recuperare la serenità dei Lavoratori e delle Lavoratrici nello svolgimento delle loro mansioni e la fiducia della clientela.
In questo contesto non sono tollerabili pressioni esasperate alla vendita, mirate a raggiungere obiettivi di breve periodo, che potrebbero indurre comportamenti non in linea con l’etica professionale, i valori del gruppo e la normativa vigente, in particolare la MIFID.

=> La Procedura sui Sistemi Incentivanti

Nelle scorse settimane si è svolta la procedura sui sistemi incentivanti, prevista dal CCNL. Quest’anno si trattava di un appuntamento più significativo del solito, alla luce sia di quanto accaduto nella finanza mondiale sia della nuova articolazione che il Gruppo si è dato nell’ambito del segmento Retail.
Dobbiamo subito dire che l’impostazione data dall’Azienda alla procedura ha di fatto impedito alle OO.SS. di apportare modifiche all’assetto iniziale (scopo delle previsioni contrattuali); abbiamo pertanto contestato formalmente il mancato rispetto del CCNL, in primo luogo dal punto di vista procedurale.
Nonostante ciò già nel corso del secondo incontro abbiamo presentato un documento contenente un insieme articolato di nostre proposte e contestualmente abbiamo denunciato forti perplessità rispetto al Sistema Incentivante Meta 2009 che ci era stato presentato.
In particolare le nostre critiche si sono focalizzate sui punti che di seguito riassumiamo:

-> la sproporzione tra le quantità retributive destinate a sistemi incentivanti e la spesa per
il premio Aziendale;
->
lo squilibrio e la mancanza di collegamento strutturale tra premio di squadra ed incentivazione individuale;
->
gli obiettivi calati dall’alto e mai confrontati con chi conosce la realtà di mercato in cui opera;
->
a discrezionalità ancora troppo ampia del Direttore d’Agenzia nella determinazione degli importi individualmente erogati come premio di squadra;
->
i cambiamenti in corso d’anno (vedi ad esempio il progetto Q3 del giugno 2008) continuie profondi, che introducono ulteriori elementi distorsivi e che non sono mai diminuiti
nonostante gli impegni Aziendali a circoscrivere questo modo di operare;
->
l’incomprensibile esclusione dal Sistema Incentivante delle Strutture di Governo
(Direzione Generale, Direzioni Commerciali, Direzioni di Territorio – escluso il Direttore -).

Dalla struttura del Sistema Meta 2009 è apparso chiaro che l’Azienda non ha tratto nessun insegnamento dal mutamento epocale in corso nell’economia mondiale; ciò sia nella costruzione dei budget (negli obiettivi di crescita assegnati nonché nella scelta dei prodotti su cui puntare per il 2009 che invece avrebbero richiesto un diverso mix tra volumi, fidelizzazione dei clienti e dinamiche reddituali) che nei comportamenti delle figure di sintesi e di coordinamento, quelle che hanno il compito di presidiare le attività commerciali.
Ci siamo infatti trovati, già a partire dalle prime settimane del nuovo anno, di fronte ad affermazioni quali ”la tempesta è finita” e “ora bisogna ricominciare a vendere come e più di prima” che dimostrano una sola dimensione professionale del tutto inadeguata ai nuoviscenari.
A ciò si aggiungono le recenti campagne incentivanti su prodotti assicurativi a premio ricorrente, che tanti danni hanno provocato in un passato anche recente.
Ci siamo altresì trovati di fronte all’introduzione, nella più generale riconferma del sistema utilizzato già in precedenza, di un nuovo parametro per il ruolo del Direttore di Territorio: il MON = Margine Operativo Netto, cioè il Mol rettificato dai costi del personale e del credito.
In soldoni l’utilizzo dei costi come possibile arma per costruire il proprio budget, alternativa e/o complementare (dipenderà dall’andamento dell’economia nel 2009) a quella dei ricavi; costi che, ricordiamo, sono già presidiati da ruoli quale il Responsabile Risorse Umane, che ha il proprio budget costruito anche sul contenimento degli stessi.
Abbiamo considerato questa novità gravissima in quanto da un lato dimostra l’incapacità della Divisione Retail ad immaginare una strategia di fronte alla crisi che non sia quella di un ulteriore stretta sul Personale (parallela all’incapacità del sistema creditizio a ragionare su una stagione diversa, dove l’utile non potrà comunque più crescere a tassi costantemente a doppia cifra), dall’altro può dare la stura a comportamenti nella rete di tipo restrittivo, quando non vessatorio, nei confronti di Lavoratori e Lavoratrici su temi che attengono a retribuzione e diritti (pagamento lavoro straordinario, ferie arretrate, permessi, ecc.).

***

Su questo l’Azienda deve fin d’ora sapere che il Sindacato tutto,
Rsa e Coordinamenti, sarà attento affinché eventuali comportamenti di tale natura vengano mmediatamente fatti cessare e censurati.
***

Inoltre, per la prima volta, un obiettivo tra quelli assegnati ad ASC e ACSC nell’ambito di Meta 5 (il sistema incentivante con premio di squadra) non figura nella schede del Direttore di Agenzia: l’Anagrafe Perfetta che ha un peso non trascurabile (il 20%).
Ne consegue il possibile “conflitto di interessi” tra i due ruoli, laddove il Direttore di Agenzia potrebbe avere minor interesse a far sì che detto obiettivo venga raggiunto e, conseguentemente, indirizzare il lavoro dei collaboratori verso altri target, più “premianti” nella sua scheda, con pregiudizio per le figure esecutive della possibilità di raggiungere il massimo obiettivo.
Viene inoltre mantenuto il collegamento con le strutture sovraordinate (2 elementi per un peso di circa il 20%), sempre con un meccanismo che agisce come possibile riduzione dell’importo maturato e non come possibilità di incremento di tale importo, come da tempo richiesto dal sindacato.
Questi elementi negativi hanno finito, quindi, per mettere in ombra anche alcuni passi verso le nostre posizioni che pur l’Azienda aveva mosso, quali la previsione, per alcune figure incentivate individualmente, di un legame con i risultati dell’Unità Operativa cui sono addette e un maggiore spazio ad obiettivi di Volume e di “ Retention”.
Alla luce di queste considerazioni, abbiamo espresso la nostra contrarietà a tale sistema incentivante.
In questo contesto è ancor più a rischio il rispetto effettivo e diffuso dei principi, dei valori e delle modalità previste dal Verbale del 2004 sulla regolamentazione delle attività di vendita, oggi riaffermato e rafforzato con la firma del nuovo Verbale d’Incontro del 6 Febbraio 2009.
Abbiamo concordato con l’Azienda lo svolgimento di ulteriori confronti a livello centrale sull’andamento del sistema incentivante, e la realizzazione in tempi brevi di incontri sull’argomento tra Direzioni locali e RSA, per un’illustrazione/discussione sulle ricadute del Sistema nelle realtà di competenza.

Bologna, 20 Febbraio 2009

Le Segreterie di Coordinamento Aziendale Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Silcea Sinfub Ugl UilCa

Scroll to Top
Torna su
Ho bisogno di informazioni relative a: SISTEMA INCENTIVANTE: COSI’ NON VA!

Login