FUORI TEMPO MASSIMO: SI APRE LA MOBILITAZIONE

Si è consumato nella giornata del 6 febbraio l’ennesimo improduttivo confronto con la delegazione aziendale, che segna l’inadeguatezza dei livelli di relazioni sindacali del tutto insufficienti a gestire l’attuale fase di integrazione nel Gruppo Unicredit.

L’incontro da tempo programmato, già oggetto di un rinvio, avrebbe dovuto affrontare:

=> il tema della sicurezza con l’espletamento dell’incontro previsto dall’accordo del 6 giugno che si sarebbe dovuto tenere entro la metà di gennaio, per verificare l’esito e l’efficaca deterrente delle misure di sicurezza adottate nelle filiali e la ripresa dei lavori della Commissione. Una problematica ripetutamente denunciata dalle OO.SS. e fortemente avvertita dai lavoratori esposti, nell’ultimo periodo, ad un incremento significativo delle rapine, che, su disposizione della Divisione Retail, si intende contenere in prima battuta, con interventi sanzionatori quali il richiamo scritto rivolto agli addetti che non avessero adottato, in caso di evento criminoso, la corretta prassi operativa.
Misure di protezione rivelatesi nei fatti insufficienti e inadeguate a contrastare il fenomeno e che espongono ad un altissimo livello di rischio i lavoratori della rete;

=> il tema del Corporate per un confronto di merito, con gli interlocutori di Ubi, sulle discutibili modalità di integrazione del servizio Corporate di Banca Roma attuato in violazione degli obblighi formativi, della salvaguardia delle professionalità e finanche della diligenza organizzativa con l’effetto di disorientare i Lavoratori, di produrre aggravi di lavoro alla già provata rete Banca di Roma nonché disservizi alla clientela primaria.
Costituiscono inutile aggravante la frettolosa e raffazzonata gestione dei distacchi di personale e le modalità di attribuzione dei clienti condivisi che appare più ispirata a criteri di accaparramento che di metodo scientifico;

=> il tema degli organici di rete una assoluta priorità del Sindacato, nell’esigere le dovute indispensabili compensazioni, da realizzare mediante assunzioni di nuovo personale che consentano alle filiali, falcidiate dalle uscite del 2007 nonchè di 1000 colleghi previsti nel corso del 2008 dal piano esodi, di tenere aperti gli sportelli e garantire la minima operatività.
La la già pesante situazione sarà aggravata dal processo di migrazione delle nuove procedure che impegnerà oltre 200 colleghi nell’assistenza e tutti gli altri nel processo formativo, coincidente con il periodo feriale, per un totale di un milione di ore.
A tutto questo si aggiunge, per rendere ancor più complicato il quadro, l’ostinata volontà a non recedere, come richiesto dalle OO.SS., dal Progetto Cambia Tutto;

=> il tema delle pressioni commerciali sugli obiettivi di vendita che determina un peggioramento del clima aziendale in contrasto con le norme deontologiche e i principi etici tanto declamati.
Il monitoraggio e la rendicontazione quotidiana, un sistema di misurazione delle performance opprimente, che tende progressivamente ad impadronirsi della vita dei colleghi col miraggio dei premi in danaro; l’utilizzo di comunicazioni di tipo comparativo con cui vengono messi in circolarità i risultati di altre unità organizzative; la disinvoltura con la quale sempre più spesso vengono modificate le campagne prodotto, testimoniano come l’ Azienda abbia di fatto disapplicato le intese raggiunte con gli Accordi di giugno 2007.

=> il tema dei distacchi collettivi e individuali infragruppo, riguardante soprattutto i colleghi operanti nelle strutture di Direzione Centrale e nelle altre aziende del Gruppo ex Capitalia, che vengono attuati creando disagio e disorientamento fra i lavoratori in assenza di un quadro di certezze sulla futura allocazione lavorativa, disattendendo gli accordi sottoscritti o per eludere previsioni di legge e di contratto senza il preventivo confronto sindacale.

Un quadro complessivo che la Divisione Retail sta affrontando in maniera alquanto pittoresca senza un piano organizzativo riconoscibile e con metodologie da colonizzazione sottovalutando le effettive ricadute sulle condizioni di lavoro e l’impatto negativo di immagine interno ed esterno.

L’incontro ha invece riguardato:

=> l’illustrazione del sistema incentivante 2008 del canale private ex Capitalia da parte del referente Upb che, riaffermando ancora una volta la logica esclusivamente individuale del salario variabile, i cui costi di massima non sono scientificamente definibili, ha però confermato l’esorbitante peso rispetto al costo totale del lavoro;

=> un’analitica informativa numerica da parte dell’Area Risorse Umane sulle riconversioni del personale attuate al 1 febbario su tutte le società del Gruppo quantificate rispettivamente in 186 lavoratori dalla Direzione Centrale e 102 dal perimetro societario Ex Capitalia.
Gli effettivi trasferimenti verso la rete Banca Roma hanno riguardato 95 colleghi.
L’area ha infine formalizzato l’impegno, a seguito delle reiterate pressioni del sindacato, all’assunzione dei 15 figli dei dipendenti deceduti in servizio, e la volontà di procedere con gradualità all’immissione sulla rete in Area Territoriale Sud e Lombardia di circa 30 assistenti alla clientela(concierge).
Il sindacato ritiene opportuno che vengano adottate scelte gestionali, contrariamente a quanto sta accadendo, riguardo le destinazioni dei neo assunti con contratto di apprendistato, che non comportino pesanti ricadute economiche e di carattere personale e famigliare.

Le risposte totalmente insoddisfacenti, la sottovalutazione delle pesanti criticità evidenziate, la vaghezza dell’interlocuzione aziendale, il dilazionare sedi di confronto con i diversi interlocutori, esigono la sola reazione possibile da parte delle OO.SS. a tutela delle condizioni di lavoro e del futuro dei Lavoratori per contrastare con la massima fermezza e determinazione questo stato di cose:

l’apertura delle procedure di legge
per l’avvio della mobilitazione di tutto il personale della Banca di Roma

Roma, 11 febbraio 2008

DIRCREDITO FABI FALCRI FIBA/CISL FISAC/CGIL SILCEA SINFUB UGL UILCA
LA SEGRETERIA DEL COORDINAMENTO DELLA BANCA DI ROMA

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