Cessioni di rami d’azienda, scorpori di attività, trasferimenti vari e/o distacchi

Forse tra una videoconferenza in inglese da un lato e un “autocelebration day” a Milano o Roma dall’altro è sfuggito alla nuova Capogruppo che esistono, ancora norme contrattuali e di legge che regolamentano cessioni di rami d’azienda, scorpori di attività, trasferimenti vari e/o distacchi.
Già, distacchi. Cominciamo da questi ultimi, regolamentati dal CCNL, all’articolo 15. Il modus operandi di Unicredit tende, chiaramente, ad eludere le normali procedure di confronto sindacale, adoperando l’istituto del distacco ed effettuando scorpori di interi rami di attività (contenzioso, Private, Corporate e quant’altro) magari fornendo scarne informative in power point.
Nei processi di ristrutturazione finora avviati le scriventi hanno riscontrato una grande disinvoltura nell’utilizzare vari modelli organizzativi societari, come cessioni di ramo d’Azienda, scorpori e scissioni anche parziali, disattendendo le normative di legge e contrattuali ad essi corrispondenti.
Il conferimento d’attività, unitamente al preventivo distacco del personale, diventa in molte Aziende del Gruppo “prassi usuale”, aggirando, di fatto, le vigenti normative in materia poste a tutela dei lavoratori interessati. Le scriventi non consentiranno un tale modo di agire, in uno con comportamenti arroganti ed irrispettosi quali quelli registrati in occasione della convocazione dei preposti delle filiali oggetto di vendita che sono stati gentilmente invitati a non partecipare ad una delle tante riunioni autocelebrative della nuova Capogruppo anche se faranno parte della nostra azienda ancora per parecchi mesi. Bastava essere garbati nei modi: non ci sarebbe andato comunque nessuno!
Occorre in buona sostanza che tutte le operazioni di ristrutturazione e/o riorganizzazione vengano effettuate, senza equilibrismi normativi, in ossequio alle norme contrattuali (segnatamente agli articoli 14,15 e 18 del vigente CCNL), alla legge 428 del 1990.
A questo proposito abbiamo in data odierna diffidato l’Azienda dal porre in essere quanto contenuto nella comunicazione inviata via e-mail alle scriventi Segreterie di Coordinamento ed avente ad oggetto un’incontro che si svolgerà in data 22 novembre a Roma al fine di fornire un quadro sulle operazioni organizzative coinvolgenti le banche (distacchi verso UCB, UBI, UPB E UGC), con particolare riguardo a quelle che svilupperanno fenomeni rilevanti di distacchi infragruppo (gestori Corporate, gestori Private, ecc.) e dove si legge che il confronto proseguirà in sede aziendale con incontri, finalizzati a fornire agli ODC/RSA delle stesse maggiori dettagli sulle suddette operazioni organizzative.
Tale modo di operare, infatti, se dovesse essere messo in pratica, rappresenterebbe chiaramente condotta antisindacale e sarebbe in modo palese tendente ad eludere precise norme contrattuali e legislative poste a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in operazioni complesse come quella che ci occupa.
In ultimo ribadiamo ancora una volta il nostro giudizio estremamente negativo sulla individuazione degli sportelli da cedere per volere dell’Antitrust, che ha visto penalizzato, ancora una volta, il Banco di Sicilia il cui marchio in alcune zone dell’isola, non sarà più presente. Tutto ciò in palese contrasto con la tanto sbandierata volontà di mantenere il radicamento sul territorio.

Palermo 19/novembre/2007

LE SEGRETERIE DEGLI ORGANI DI COORDINAMENTO DEL BANCO DI SICILIA SPA
DIRCREDITO FABI FALCRI FIBA/CISL FISAC/CGIL SILCEA SINFUB UGL/ CREDITO UILCA/UIL

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