Continua il confronto sulla vertenza Fondo C.R.R.

Cronaca di martedì 23 ottobre, recente incontro con l’Azienda.

Iniziamo dalle buone notizie.
La delegazione aziendale, per la prima volta, si è presentata guidata dal dott. Marco Vernieri, Responsabile delle Relazioni Industriali di Unicredit Group; segnale molto importante perché è il Capo delegazione che tratta con poteri decisionali in tutte le sedi le materie di confronto per la fusione Unicredit-Capitalia.

Questo ha implicato per le OO.SS. l’esposizione dei tanti problemi da affrontare al tavolo negoziale per arrivare ad una trattativa di merito (quelli esposti già all’incontro precedente e riportati nel comunicato) in modo tale da verificare le reali disponibilità dell’azienda ad interessarsi di tutti gli iscritti al Fondo CRR e non solo di quelli in servizio in Banca di Roma.

Abbiamo così verificato che la trattativa potrà considerare tutti gli aspetti del problema (tra i quali anche la particolare problematica dei colleghi che molti anni fa hanno riscattato a titolo oneroso gli anni della laurea versando cospicui importi al Fondo CRR).

L’aspetto negativo che ci induce a molta prudenza è la constatazione che la controparte ritiene di poter trattare mettendo a disposizione risorse limitate; argomento questo ritenuto dalle OO.SS. sostanziale per il proseguo della trattativa perchè tanto più si allarga (giustamente) la platea degli aspiranti ai risultati, tanto più diminuirebbe il vantaggio del singolo. Non va bene.

Per questo il Sindacato ha presente che sarà necessario misurare un eventuale futuro accordo mantenendo uniti non solo il risultato del singolo, ma anche l’onere economico globale per l’Azienda. E questa si, è la strada giusta da percorrere.

Nel lungo confronto (che ha avuto una interruzione chiesta dalla delegazione aziendale per fare delle proprie valutazioni di merito rispetto alla esposizione sindacale) è emersa la disponibilità della controparte a mettere a disposizione i propri tecnici per effettuare elaborazioni su carta delle richieste sindacali necessarie allo studio di criteri e modalità tecniche per rispondere alle esigenze di tutti gli iscritti al Fondo.

Nel dare questa disponibilità il responsabile della delegazione aziendale ha precisato che ogni tabella di studio prodotta (a cominciare anche dalla simulazione con valorizzazione al 2% annuo prodotta nel primo incontro) non è da intendersi come disponibilità aziendale a pagare quelle cifre, ma solo pura esercitazione.
Questa precisazione è stata comunque successiva alla disponibilità aziendale ad elaborare per il prossimo incontro la simulazione chiesta dalle OO.SS. di una valorizzazione al 5% annuo cercando di calmierare quegli effetti distorsivi che già nella prima simulazione si erano evidenziati a danno di alcune fasce di reddito e di anzianità di iscrizione al Fondo.

Durante l’incontro è stato altresì presentata dalle OO.SS. la richiesta di una presa di posizione chiara da parte dell’azienda indirizzata a tutti i colleghi ex CRR intenzionati ad aderire alla “campagna” di uscita incentivata: vale a dire la garanzia che gli interessati comunque beneficerebbero dei trattamenti scaturenti da un futuro accordo sulla previdenza integrativa ex CRR ovvero, di una eventuale proroga all’adesione.

La risposta è stata che non è possibile precisare formalmente tali aspetti o effettuare proroghe perché nel Gruppo si aprirebbero problemi di non omogeneità di comportamento a fronte della miriade di casi particolari che possono esistere in un Gruppo di quasi settantamila dipendenti distribuiti su una molteplicità di Aziende e con trattamenti diversificati in particolare sulla previdenza.

Tuttavia l’azienda su questo aspetto ha sottolineato che, in linea con l’esigenza posta dal Sindacato circa la certezza di poter usufruire di eventuali accordi, i dipendenti iscritti al Fondo CRR che dovessero uscire, sottoscrivono la stessa documentazione predisposta per tutti dipendenti del Gruppo e che questa, a differenza di altri periodi, non comporta la firma di specifici accordi individuali presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro che prevedono la liberatoria per la banca.
Pur confermando la validità di questa prova di fatto, le OO.SS. hanno ribadito che sarebbe stata senz’altro più opportuna una specifica presa di posizione aziendale.

Il confronto riprenderà martedì 30 ottobre p.v.

Le Segreterie di coordinamento della BANCA DI ROMA

DIRCREDITO – FABI – FALCRI – FIBA/Cisl – FISAC/Cgil – SILCEA – SINFUB – UGL – UILCA

Roma, 27 ottobre 2007

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