AVVIO DELLA PROCEDURA DI FUSIONE DI CAPITALIA IN UNICREDIT

Il 9.7.07, nei locali di UniCredit a Milano, la delegazione aziendale dei Gruppi Capitalia e UniCredit ha fornito alle OO.SS. un’informativa sul progetto di fusione per incorporazione di Capitalia SpA. in UniCredit SpA. ed ha avviato la relativa procedura di legge e di contratto.

Detta procedura, che tenuto conto del periodo estivo è stata già prorogata fino al 21.9.07, è stata definita “irrituale”, considerato che inizia prima delle assemblee d’approvazione da parte dei Soci delle due SpA. e si svolge in assenza del piano industriale previsto per l’inizio del 2008.

Il Sindacato, pur apprezzando gli effetti positivi dell’operazione per l’economia del Paese, ha manifestato con determinazione la volontà di tutelare e garantire i livelli occupazionali e le condizioni professionali e normative del personale interessato

Il progetto di fusione prevede il trasferimento della sede legale di UniCredit da Genova a Roma, il passaggio delle società del Gruppo Capitalia sotto il controllo della holding UniCredit e la loro riarticolazione nella struttura organizzativa divisionale di UniCredit, secondo le linee guida che verranno riportate nel Piano Industriale che si prevede verrà presentato tra fine 2007 e inizio 2008.

Le linee guida del progetto prevedono una ripartizione territoriale delle banche retail, assegnando a UniCredit Banca il nord Italia, a Banca di Roma il centro sud, al Banco di Sicilia la Sicilia, con il mantenimento delle sedi storiche di Roma, Milano e Torino.

Entro il 2008 l’attività e le filiali retail di Bipop-Carire verranno assorbite da UniCredit Banca mentre le attività relative ai segmenti di clientela private e corporate, così come quelle di Banca di Roma e di Banco di Sicilia, verranno generalmente integrate in UniCredit Banca d’Impresa (con sede a Verona) e in UniCredit Private Banking (con sede a Torino).

Lo sviluppo dei prodotti verrebbe assegnato a quelle che vengono definite “fabbriche prodotto”, indicate nel documento a titolo puramente esemplificativo: Clarima Banca per il credito al consumo/carte di credito; UniCredit Banca per la Casa per i mutui, Fineco Bank per il trading on-line, Mediocredito Centrale per gli enti pubblici, Pioneer per gli investimenti finanziari della clientela.

L’informatica e i servizi di Back Office saranno di competenza rispettivamente di UGIS (Milano) e UPA (Roma).

Su queste previste operazioni il Sindacato ha chiesto – fin d’ora, anche in assenza del piano industriale – garanzie sul mantenimento degli attuali insediamenti operativi in un concetto di multipolarità e di spostamento del lavoro laddove sono i lavoratori sul quale l’Azienda ha concordato.

Unicredit ha manifestato la volontà di armonizzare i trattamenti normativi ed economici di tutto il personale del Gruppo sulla base “della normativa nazionale ed aziendale, comprese le provvidenze, del personale UniCredit.”. Su queste materie il Sindacato svilupperà proposte tese a garantire le migliori condizioni per i lavoratori di tutto il nuovo gruppo

Dal punto di vista delle ricadute occupazionali – ferme restando le garanzie e le tutele previste dall’art. 2112 c.c. – è stato fin d’ora prospettata dall’Azienda la possibilità di ricorrere alla mobilità territoriale, anche infragruppo, e professionale, mediante processi di formazione e riqualificazione, di utilizzare esodi incentivati e Fondo Esuberi su base volontaria.

Su tutti questi aspetti il Sindacato contratterà normative, vincoli e garanzie.

Il primo segmento del progetto riguarderà l’incorporazione delle attività di holding di Capitalia S.p.A. in UniCredit S.p.A. che, senza soluzione di continuità nell’esercizio d’attività, procederà a riarticolare le unità organizzative di holding secondo il proprio modello.

Tale prima operazione determinerà, a detta aziendale, la diminuzione di circa 800 posizioni di lavoro. La riduzione sarà attuata , oltre che con gli strumenti della mobilità e della riqualificazione professionale già citati, attraverso l’utilizzo d’incentivi all’esodo, per chi è già in possesso dei requisiti di pensionabilità, e l’attivazione del Fondo di solidarietà, nell’ambito dell’intero perimetro del nuovo Gruppo che sorgerà il 1.10.07.

Questo comporterà come atto preliminare l’avvio di un sondaggio rivolto a tutto il personale del nuovo gruppo potenzialmente interessato, al fine di rilevarne l’interesse ad utilizzare questi strumenti ; è ovvio che, con i necessari aggiornamenti, il sondaggio sarà base informativa anche per tutte le successive operazioni societarie che determineranno esuberi.

In generale il Sindacato, pur apprezzando gli effetti per l’economia del Paese e dichiarando la loro disponibilità al confronto, ha espresso perplessità per l’ evidente contraddizione rappresentata da un settore, che pur caratterizzato da una esplosiva espansione sia sotto il profilo dei volumi che dei ricavi, denuncia eccedenze di lavoratori per lo più nella fascia di età più vicina alla pensione e non garantisce un adeguato mantenimento dei livelli occupazionali mediante un equivalente numero di assunzioni di personale giovane.

Parallelamente ha denunciato la crescita esponenziale degli utili degli azionisti, soprattutto i grandi, e delle retribuzioni dei manager di alto livello, mentre si riduce l’occupazione, diminuisce la parte di valore prodotto distribuito ai Dipendenti e restano costosi i servizi per la clientela.

Il confronto con UniCredit riprenderà nei prossimi giorni a ritmo serrato a partire dal giorno 17 luglio.

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