Le Organizzazioni Sindacali di UPA si sono oggi fatte interpreti delle vive preoccupazioni, diffuse tra i lavoratori, dopo la visione della documentazione presente sul portale e relativa all’aggregazione tra Unicredito e Capitalia.
Per quanto ci riguarda più da vicino, Capitalia Informatica (la Società con la quale UPA è destinata ad aggregarsi) comprende non solo lavorazioni di back office ma anche tutta l’Information Technology.
I “numeri” dell’operazione sono dunque, per quanto riguarda UPA, tutti da capire.
Ha prodotto giustificato stupore, tra i colleghi, l’inconsueto onore di vedersi citati per ben due volte nel messaggio dell’AD, Alessandro Profumo.
Abbiamo così chiesto con urgenza di poter fissare un incontro con l’Azienda.
UPA, conscia della straordinarietà del momento, ci ha convocato nel giro di qualche minuto.
La delegazione aziendale era, in via eccezionale presieduta dall’AD, Sig.ra Bernardi e dal D.G. Sig.Miceli ed era composta anche dai responsabili di relazioni sindacali, Sig.ra Mainoldi e Sig. Scaccabarozzi.
Ad essi abbiamo manifestato tutte le nostre preoccupazioni soprattutto in merito ai seguenti aspetti:
– si afferma, nel comunicato stampa, che la Sede di UPA verrà trasferita a Roma. Abbiamo dunque chiesto di sapere se si tratti di Sede legale o di sede operativa;
– si afferma inoltre che si farà leva sulle risorse di UPA presenti in Lombardia per espandere la rete degli sportelli in quest’area. Abbiamo chiesto di conoscere le dimensioni del progetto: di quanti colleghi si tratta? Di quali sedi si parla? – A quali fasce di età si fa riferimento? Che cosa resterà della sede milanese di UPA? E’del tutto evidente che il progetto può incontrare il gradimento di alcuni gruppi di lavoratori, ma, per numerosi colleghi, la riconversione sulla rete commerciale presenta problemi enormi;
abbiamo infine chiesto di conoscere i presumibili tempi dell’operazione.
L’Azienda ha affermato di conoscere solo in parte il progetto, evidentemente deciso da un team particolarmente ristretto.
Le notizie forniteci sono, sinteticamente, queste:
– la sede romana è, inizialmente, solo Sede legale. L’assetto definitivo potrebbe però essere anche quello di una sede operativa a tutti gli effetti. Le dimensioni di questa operatività saranno definite sulla falsariga di tutte le precedenti aggregazioni e in linea con la ristrutturazione per country operations lines attualmente in corso;
– la rete degli sportelli lombardi rappresenta, secondo la Direzione, una opportunità per i lavoratori di UPA. La struttura è però ancora tutta definire;
– i tempi dell’operazione non sono comunque brevi. Un nuovo piano industriale vedrà la luce presumibilmente a partire da Settembre e comincerà a vedere attuazione pratica solo successivamente.
La situazione è ancora estremamente confusa ed incerta.
L’incontro, per quanto utile, non ha fornito risposte alle preoccupazioni emerse. Vive rimangono l’ansia e l’inquietudine dei colleghi per una aggregazione che, rilevante sul piano industriale, sembra però chiaramente gravida di pesanti ricadute destinate a scaricarsi in modo forte proprio su UPA.
E’ nostro preciso impegno seguire l’evolversi della situazione, monitorando le ricadute sui lavoratori.
Non escludiamo di dovere chiamare i lavoratori alla mobilitazione, qualora dovessimo riscontrare strappi rispetto alle dinamiche di confronto e di accordi sindacali, di tutele e di garanzie per i lavoratori, che hanno finora sempre accompagnato i processi di ristrutturazione.
Da questo punto di vista raccogliamo positivamente l’affermazione Aziendale, chiaramente ribadita, di ampia disponibilità al confronto e la misureremo fin da subito nel concreto.
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