Nei giorni scorsi si è svolto un incontro, da noi richiesto, con il Capo del Personale, per fare il punto sulla situazione degli organici e supportare le vertenze locali.
L’Azienda ha dichiarato che nel 2006, in linea con il Piano Industriale, si è verificata una diminuzione di 490 unità, scaturita da 1491 uscite e 1001 entrate. Le assunzioni sono state 550 e 57 gli ingressi da altre Società del Gruppo.
Nel corso del 2006 sono state aperte circa 70 Agenzie, che hanno parzialmente assorbito le nuove assunzioni.
Per il 2007, il Signor Chelo ha dichiarato che l’Azienda ha intenzione di assumere un numero di lavoratori superiore alle 1000 unità, in prevalenza costituite da personale già professionalizzato proveniente da altre banche.
Inoltre ha aggiunto che nel corso dell’anno saranno aperti almeno 100 sportelli, concentrati particolarmente in Lombardia, Toscana, Lazio, Sardegna e Sud. Saranno confermati a tempo indeterminato, come richiesto dal Sindacato, 45 lavoratrici/lavoratori scaduti al 31/12/2006.
Le dichiarazioni dell’Azienda, per il 2007, sono state prospettate come una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti.
In realtà, tale affermazione risulta contraddetta da queste semplici considerazioni:
circa 100 nuove aperture richiederanno mediamente un organico di 500 unità;
402 sono le uscite già programmate dal Piano Industriale;
il turno over si attesta sul 2% dell’organico (ciò significa un ulteriore previsione di uscita di circa 400/450 unità).
Si aggiunga che le assunzioni professionalizzate, chiaramente finalizzate, ad acquisire quote di mercato comporteranno maggiori carichi di lavoro, che di fatto vanificheranno l’aumento di organico.
Le Organizzazioni Sindacali confermano anche per il 2007 il giudizio estremamente negativo già espresso per il 2006, che ha generato l’apertura di diverse vertenze territoriali, con un inevitabile peggioramento delle condizioni di lavoro e conseguente peggioramento del servizio alla clientela.
Non possiamo che confermare la situazione di gravità che riguarda in generale l’Azienda ed in particolare di alcune Direzioni Regionali, tutt’altro che smentita dalle affermazioni del Capo del Personale. Per questo abbiamo richiesto che vengano ripresi gli incontri a livello periferico a condizione che l’Azienda modifichi sostanzialmente le originarie posizioni di chiusura, che le assunzioni non siano limitate a personale con portafoglio e che avvengano in tutte le realtà che evidenziano carenze di organico.
Le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto, con decisione, di porre fine alle pressioni commerciali, indebite e asfissianti, che si concretizzano con quotidiane richieste di dati commerciali conseguiti, nel rispetto degli accordi sottoscritti.
Il Capo del Personale si è detto disponibile ad aprire tavoli di confronto nelle Direzioni Regionali con i contenuti e le finalità da noi richieste, dando priorità alle realtà ove vi siano vertenze in corso.
Per quanto riguarda le pressioni commerciali, il Signor Chelo ha affermato che l’unica forma legittima di rilevazione dei dati, in coerenza con gli accordi sottoscritti, è quella effettuata attraverso la procedura S.R.S. e che altre modalità diverse quali: telefonate, e-mail, fax, report quotidiani, sono irregolari e soprattutto non autorizzate.
Il Sindacato, preso atto della dichiarazione perentoria del Signor Chelo, che non lascia spazio ad interpretazioni, consapevole che la realtà è ben diversa, intende aprire una verifica di eventuali comportamenti difformi con l’intento di dare finalmente soluzione a comportamenti lesivi della dignità e della professionalità dei lavoratori.
A tal fine è stato chiesto e ottenuto un “Canale Preferenziale di Denuncia” fra Sindacato e Direzione Personale per intervenire su comportamenti scorretti.