Il 25 settembre scorso si è svolto il previsto incontro con la Capogruppo su:
individuazione dei parametri utili alla determinazione del Premio Aziendale (VAP);
azionariato diffuso ai dipendenti.
=> PREMIO AZIENDALE (VAP)
Facendo seguito ad intese precedentemente sottoscritte sull’argomento, in cui si convenne che per la determinazione del Premio Aziendale si sarebbero presi alcuni indici di Gruppo, ci si è confrontati con l’Azienda sul “perimetro” da prendere a riferimento per detti indici. Com’era facile intuire l’Azienda ha una visione differente rispetto a quella Sindacale. A seguito di precise richieste il Gruppo si è reso disponibile a fornire dati di Bilancio “certificati” per il “perimetro Italia” che potranno essere presi in considerazione per il calcolo del Vap azienda per azienda.
Prossimamente si effettueranno incontri tecnici sull’argomento.
=> PIANO DI AZIONARIATO DIFFUSO
Premesso che:
-> lo strumento dell’azionariato diffuso è totalmente discrezionale e sottoposto ad una delibera del Consiglio di Amministrazione;
-> alle Organizzazioni sindacali spetta unicamente il compito di contrattare criteri e modalità di distribuzione;
-> la Capogruppo ha deciso di non ripetere il Piano per l’anno 2006, così come avvenuto negli anni precedenti, perché considerato troppo oneroso, in relazione alla nuova dimensione internazionale, e per effetto dell’applicazione dei nuovi principi contabili IAS che impongono di attribuire tale voce totalmente a costo del lavoro;
la stessa Capogruppo ha, tuttavia, ritenuto di ripetere il piano di stock option e stock granting destinato all’alta dirigenza.
*** Le Organizzazioni Sindacali hanno pesantemente criticato tale scelta.
Facendo seguito alle critiche del Sindacato, l’Azienda ha avanzato una proposta che prevedeva: il riconoscimento di 15 azioni gratuite ogni lotto di 100 azioni acquistate sul mercato, fino ad un massimo di 4 lotti (400 azioni), per un totale di 60 azioni gratuite. La proposta prevedeva la possibilità di usufruire di un prestito, a tasso agevolato, per l’acquisto. La condizione per usufruire del “bonus share” era il vincolo di possesso per tre anni.
Le OO.SS. hanno giudicato assolutamente insufficiente tale soluzione e rilanciato una controproposta che prevede il riconoscimento di 50 azioni gratuite ogni 100 acquistate.
La Capogruppo l’ha considerata eccedente le proprie disponibilità!!!, fuori dal limite di compatibilità predeterminato e tale da non poter essere presa come base per una trattativa dichiarando così definitivamente interrotto il confronto su questo punto.
L’Azienda si è detta disponibile a destinare parte degli eventuali incrementi futuri del Premio Aziendale in azioni.
Chiarito che:
-> La rigidità della posizione aziendale ostacola la possibilità di pervenire ad un’equa soluzione del problema e di sciogliere, positivamente, questo delicato nodo.
-> La responsabilità del mancato accordo è da imputare totalmente alle scelte inique della Capogruppo, che non vuole prendere atto dell’esistenza di un problema di un’equa distribuzione della ricchezza prodotta in Azienda.
Ne consegue che:
-> Resta aperto il problema di trovare una modalità di recupero per Lavoratrici e Lavoratori, commisurate, quanto più possibile, al danno subito per la cessazione del piano di azionariato diffuso;
-> Le Lavoratrici, i Lavoratori e le OO.SS. vantano un credito “pesante” nei confronti di UniCredit Group.
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Le piattaforme, che si stanno predisponendo nelle singole aziende, per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale terranno conto del mancato riconoscimento e toccheranno tutti gli aspetti normativi ed economici quali: Premio Aziendale, provvidenze, cassa mutua, salute e sicurezza, inquadramenti, formazione, pressioni commerciali, eticità della vendita.
Rivendichiamo un’equa e consistente distribuzione della ricchezza prodotta in questo Gruppo tra tutti i soggetti interessati, non solo a top manager ed azionisti.
L’eventuale utilizzo dello strumento azionario, come quota parte del Premio Aziendale, andrà valutato solo se, concretamente, conveniente.
Andrà inoltre individuata una forma compensativa per la mancata erogazione delle azioni per l’anno in corso.
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