Incontro annuale Ugis

Nella giornata di giovedì 5 ottobre, a Lampugnano, si è svolto l’incontro annuale previsto dall’art. 10 del CCNL con la Direzione del Personale di UGIS; si tratta di un momento molto importante della vita aziendale, in quanto riguarda lo sviluppo occupazionale, l’andamento delle prospettive strategiche, la composizione quantitativa e qualitativa del personale.

L’Azienda ci ha fornito le cifre del trend occupazionale che vedono, dopo le nostre reiterate richieste, la trasformazione di 20 lavoratori interinali a tempo indeterminato entro la fine del 2006.
Unitamente alle assunzioni professionalmente “mirate”, chiuderemo l’anno in corso a quota 1434, compresi i lavoratori e le lavoratrici delle filiali di Lòdz e di Praga.
Sono previste le trasformazioni di ulteriori 20 contratti interinali in altrettanti tempi indeterminati nei primi mesi del 2007.
Alla fine del triennio (fine 2008) la previsione è di ridurre la presenza di lavoratori con contratti atipici a 20 unità.
Per quanto riguarda la formazione ci attestiamo ancora tra le prime Aziende del gruppo, sia nel numero complessivo di ore erogate, sia nella media pro capite, raggiungendo circa l’85% delle risorse.
Ci sono stati sottoposti due percorsi formativi riguardanti la lingua inglese e lo sviluppo delle competenze nell’ambito della programmazione object-oriented, Java, Java2EE ed XFrame, il finanziamento dei quali è subordinato all’approvazione delle OO.SS.; dopo aver verificato il rispetto dei canoni che consideriamo vincolanti (fasce d’età, differenza di genere, distribuzione sui poli………..) li abbiamo sottoscritti.
Le OO.SS. hanno chiesto alla Direzione di individuare un livello standard di conoscenza della lingua inglese che coinvolga, gradatamente, tutta la popolazione di UGIS.
Auspichiamo che, in futuro, si faccia ricorso ai finanziamenti previsti dal fondo For.Te. la cui normativa prevede un coinvolgimento sindacale più profondo nella stesura dei progetti ed una condivisione dei “bisogni formativi” emersi in Azienda; questa opportunità, già utilizzata nel Gruppo, non è da sprecare.
Sulla reperibilità, i dati restano sui livelli dell’anno precedente; ci preoccupa l’incremento di interventi c.d. “SPOT” nelle aree applicative, perché sono il segnale di un numero eccessivo, a nostro parere, di problemi imprevisti, mentre nell’area IT eravamo e siamo convinti (ma sul punto occorreranno altri dati e ragionamenti con la Direzione) che la reperibilità fosse strumento sufficiente proprio ad evitare questa modalità.
I dati sono quindi, a nostro parere, incompleti, per questo motivo abbiamo richiesto un ulteriore approfondimento; tra l’altro siamo ancora nell’attesa dei “numeri” relativi agli straordinari e alle trasferte (italiane ed estere) che meriteranno sicuramente un’attenta analisi.
Poi vorremmo finalmente conoscere l’entità degli interventi definiti “programmati” che, sebbene stigmatizzati dalla Direzione come “fenomeni residuali”, siamo convinti siano una quota significativa di lavoro svolto, per di più, fuori dai consueti orari.
E’ possibile che non resti traccia di attività così importanti?
Sul tema consulenze, abbiamo, ancora una volta, rilevato il numero esagerato di presenze in azienda; ci stupisce che la cifra espressa dall’Azienda (300/350) sia molto distante da quella che in questi giorni abbiamo verificato; saremo contenti di essere smentiti ma con dati certi e non così empirici.
Alcuni settori “core” sono situati all’esterno delle competenze aziendali, le conoscenze debbono, invece, risiedere all’interno delle stesse.
Non è dunque solo un problema di quantità ma anche di qualità, prova ne é che le ultime assunzioni professionalmente significative provengono proprio dal serbatoio della consulenza. Sulla questione la Direzione ha ribadito che sta lavorando su tre direttrici e che i risultati di questo ridimensionamento iniziano a vedersi. Le direttrici sarebbero: a) grande sensibilizzazione sui responsabili di linea che devono poter essere in grado di mantenere il know how all’interno dell’azienda anche nel caso in cui i consulenti non siano più presenti; b) recupero della produttività all’interno coinvolgendo i lavoratori ove sia possibile; c) strategia di reclutamento mirata su persone di talento che permettano di coprire il gap.
Sulle preoccupazioni da noi raccolte soprattutto per i poli periferici riguardo allo spostamento di lavori verso l’estero, nell’ambito delle sinergie che si stanno sviluppando con la componente informatica di HVB, la Direzione riafferma che non sono in previsione nel piano industriale ridimensionamenti, né tanto meno chiusure di poli, ed è prematuro definire dove (Italia o estero) verranno seguite le diverse procedure e attività.
Nonostante il messaggio rassicurante resta il fatto che in più di un settore di UGIS si ha la sensazione di lavorare a “scadenza” senza conoscere le prospettive future, anche di breve periodo.
Per esempio l’operazione del polo polacco di Lòdz, in cui colleghi e colleghe italiani/e stanno lavorando per lasciare sul posto (tra circa 2 anni) conoscenze e attività, se replicata su aree più vaste non può essere definita semplicemente un “passaggio fisiologico”; abbiamo sottolineato la necessità di fornire una migliore comunicazione in Azienda per evitare una pericolosa distonia tra la percezione dei lavoratori e le strategie che si vogliono perseguire.
Nel frattempo il livello di studio sulla prossima fusione tra UGIS e le altre realtà informatiche è parso già avanzato.
Concretamente proprio in questi giorni è prevista l’integrazione sul polo di Praga tra gli informatici (ex ∑ivno) ormai dipendenti UGIS, e i corrispondenti colleghi di HVB Praga sarà un positivo (speriamo) banco di prova anche per il “pacchetto” EUROSIG già operativo sulla banca ∑ivno.
Inoltre per la fine di Ottobre è annunciata la partenza di 10 cantieri di lavoro a carattere transnazionale (Italo-Tedeschi) con il compito di mettere a confronto, settore per settore, le diverse procedure e valutarne i migliori aspetti gestionali (per esempio la Gestione Risorse).
Sull’IT la Direzione comunica che, secondo le attuali strategie, l’hardware sarà accentrato in Italia, a Bassona per la precisione, dapprima quello tedesco e poi quello austriaco che si aggiungeranno a quello italiano. E’ ormai noto che tra un anno circa sarà aperta una nuova Sala Elaborazione a Verona con la conseguente chiusura di quella Milanese, salvaguardando il patrimonio professionale dei lavoratori che saranno impiegati prevalentemente nell’area IT. Sul lato sistemi, (Host e Open), c’è “tranquillità” perché le competenze rimarranno in Italia.
La presenza di un “supervisore” tedesco sui sistemi open, tuttavia, ci lascia ancora margini di perplessità.
Le OO.SS. esprimono soddisfazione soprattutto per la costante crescita occupazionale, e per i buoni livelli di formazione che continuiamo a riscontrare, su altri temi si registrano discrepanze tra una condivisa visione organizzativa che, nel concreto, stenta a trovare la giusta applicazione.
Sui processi “internazionali” in atto abbiamo richiesto un incontro con il D.G. e/o l’A.D. per chiarire ulteriormente i percorsi ed il futuro di lavoratrici e lavoratori di questa Azienda, poichè al momento ci appaiono descritti con eccessive semplificazioni.

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