Martedì 24 gennaio si sono ancora una volta rotte le trattative relative alle ricadute sui lavoratori della cessione di 2S Banca (banca depositaria).
La delegazione aziendale di Unicredit, in risposta alle nostre richieste di garanzie occupazionali, ha infatti avanzato solo proposte del tutto inadeguate.
Come i lavoratori ricorderanno, le Organizzazioni Sindacali avevano evidenziato tre diversi scenari che potrebbero mettere a rischio i posti di lavoro:
1. riduzione di organico causata da efficientamenti introdotti dall’acquirente. Unicredit si dichiara disponibile al rientro nel Gruppo dei lavoratori interessati per i soli primi 2 anni a partire dalla cessione dell’azienda: un periodo del tutto insufficiente rispetto ai tempi realisticamente prevedibili per questo tipo di rischio occupazionale.
2. UniCredit toglie la fornitura di lavoro a 2S Banca. Il numero di esuberi sarebbe presumibilmente molto alto. In questo caso Unicredit propone l’inaccettabile garanzia occupazionale di soli 3 anni a partire dalla vendita; questi tre anni sostituiscono i primi due e sono addirittura inferiori alla durata presumibile del contratto di fornitura!
3. La banca estera acquirente decide lo spostamento o la chiusura della filiale italiana in base alle esigenze definite in qualche lontana capitale europea. Unicredit si limita a proporre la garanzia di rientro per 3 anni dalla vendita che è persino più breve di quella già prevista (in quel caso per cessione a soggetti non bancari) nell’accordo UPA/USI!
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IL GRUPPO CHE SI FREGIA DI ESSERE IL PRIMO NEL SETTORE E DA’ LEZIONI DI ETICA A DESTRA E SINISTRA NON ESITA A VENDERE LAVORATORI PER FARE CASSA, NON FA NUOVE ASSUNZIONI IN UNA SITUAZIONE GENERALIZZATA DI CARENZA DI ORGANICI, NON GARANTISCE A 374 COLLEGHE E COLLEGHI LA CERTEZZA DEL MANTENIMENTO DEL POSTO DI LAVORO.
ALTRI GRUPPI ITALIANI, IMPEGNATI IN OPERAZIONI ANALOGHE, HANNO MANIFESTATO ATTEGGIAMENTI BEN PIU’ RESPONSABILI E NEGOZIATO GARANZIE DI GRANDE RILIEVO.
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Questa vicenda rappresenta un punto di svolta importante per tutti noi, lavoratrici e lavoratori di questo Gruppo.
PER LA PRIMA VOLTA VENGONO CEDUTE ALL’ESTERNO DI UNICREDIT COLLEGHE, COLLEGHI ED ATTIVITÀ CONSIDERATE UNILATERALMENTE NON PIÙ “CORE BUSINESS”: UN PRECEDENTE PERICOLOSISSIMO CHE POTREBBE ESSERE REPLICATO OVUNQUE E DAL QUALE NESSUNO PUÒ SENTIRSI AL RIPARO.
=> Una cosa deve essere detta a chiare lettere:
ciò che accade oggi in 2S può succedere domani a tutti noi<=
E’ CHIARO CHE BISOGNA DA SUBITO OTTENERE
GARANZIE VERE E PER TUTTI.
La nostra risposta non può che essere quella di una mobilitazione forte destinata ad investire il Gruppo Unicredito nel suo complesso:
VENERDI’ 17 FEBBRAIO SCIOPERO
DI TUTTI I LAVORATORI E LAVORATRICI DELLE AZIENDE
DEL GRUPPO UNICREDITO PER L’INTERA GIORNATA