Scampoli… d’Estate – ovvero: MBO mutante e La sorpresa di Basilea2

L’estate, nelle banche, presenta tradizionalmente problemi legati ai forti afflussi di clientela agli sportelli in coincidenza con la fruizione dei periodi di ferie da parte di Lavoratori e Lavoratrici.
Proprio sulla mancanza di elasticità che gli organici mostrano in tale periodo abbiamo impostato la prima Verifica dell’Accordo dell’11 febbraio, richiedendo un incremento delle assunzioni a T.D. già ottenute (121) in quanto insufficienti, sia oggi che per il futuro; la Verifica è ancora in corso e riprenderà ai primi di Settembre.
Peraltro quest’anno l’azienda, sempre all’avanguardia nell’innovazione, ha messo sul tavolo anche altri due problemi che noi consideriamo di notevole gravità.
MBO mutante
Tra giugno e luglio la D.G. ha presentato alla Rete due iniziative che pesantemente intervengono sulle possibilità di raggiungimento del risultato finale, o perlomeno sui punteggi conseguiti, e che vanno a sommarsi alle interpretazioni restrittive, a danno dei Lavoratori coinvolti, che sono state date ai Regolamenti delle Campagne su singoli prodotti.
Con la prima di queste iniziative si pone come condizione inderogabile per il mantenimento, nell’ambito dell’obiettivo del 2° semestre (per la stragrande maggioranza delle figure interessate, MOL), dell’importo previsto per l’assegnazione del punteggio di 120 – 130 (e relativi valori intermedi) il raggiungimento del punteggio 100 per quanto riguarda uno dei due obiettivi annuali che compongono l’MBO (per la stragrande maggioranza delle figure interessate, AFI).
In caso di mancato raggiungimento di tale soglia, l’importo abbinato al punteggio 120 aumenta ed assume il valore di quello previsto in precedenza per il livello 130.
La conseguenza è che, se nel secondo semestre non si riesce a raggiungere l’obiettivo annuo a livello 100, il punteggio assegnato per l’obiettivo semestrale, a parità di importo raggiunto per tale “voce”, passa da 120,16 a 110,17.
Appare evidente la gravità di un tale comportamento che pone alcune domande ed alcune prime valutazioni:
Il Margine Operativo Lordo di UCB ha forse un andamento meno brillante di quello più volte annunciato in colloqui con le OO.SS. ?
Qualcuno, in D.G., è particolarmente innamorato dei prodotti assicurativi tanto da “spingerli” in maniera indiretta, poiché questa è la maggiore conseguenza della più elevata attenzione agli obiettivi di AFI?
Il fatto è comunque un vulnus alla credibilità aziendale sull’argomento e indebolisce le conseguenze positive dell’Accordo del 25 maggio 2004, che pure abbiamo avuto modo di riscontrare.
La spinta al raggiungimento dell’obiettivo AFI a livello 100, o comunque l’aumento dell’importo del MOL a compensazione dell’eventuale mancato conseguimento dello stesso, potrebbe favorire pressioni locali e comportamenti in controtendenza rispetto all’esigenza, fatta propria da ABI e OO.SS. nel Protocollo di Settore del 16/6/2004, di attività di vendita con connotati etici (vendere prodotti che incontrino le esigenze del cliente, livello di rischio adeguato rispetto alla propensione, ecc.).

La seconda iniziativa (Customer Care su Polizze Unit Linked) viene ad incidere proprio su tale ultimo tema.
In breve, con l’obiettivo dichiarato di evitare danni ai Clienti che hanno rescisso o ridotto le Polizze a Premio Ricorrente in oggetto sospendendo il pagamento dei premi, si assegna agli Sportelli e ai Consulenti Piccole Imprese il compito di contattare tali Clienti per riattivare le polizze sottoscritte o per trasformarle in Polizze a Premio Unico.
In tutti i due casi il Cliente evita un danno, ma nel primo lo evita anche la Banca mentre nel secondo UCB deve restituire alle Compagnie di Assicurazione parte delle commissioni a suo tempo riconosciute, con conseguente aggravio economico.
La Gestione Commerciale Clientela Personal Banking ha quindi pensato bene di aumentare l’obiettivo del MOL per il 2° semestre del costo che il Cliente verrebbe a sostenere come conseguenza della sospensione dei pagamenti (abbattimento del capitale assicurato o perdita di quanto versato, a seconda dei casi).
Tale penalizzazione (termine utilizzato nei documenti aziendali) può essere recuperata con la riattivazione delle polizze.
In caso invece di trasformazione a Premio Unico l’incremento dell’obbiettivo sarà limitato all’importo delle commissioni restituite alle Assicurazioni.
Anche qui qualche osservazione viene spontanea:
si tratta di un ulteriore cambio in corsa degli obiettivi dei Direttori d’Agenzia (in questo caso di quello fondamentale per il raggiungimento del risultato complessivo), sia pure per porre rimedio ad atti di vendita probabilmente non del tutto corretti e avvallati a suo tempo dai vertici aziendali;
la banca forse teme di dover rimborsare ai Clienti quanto sostenuto come penalizzazione dagli stessi: la cosa sembra francamente strana se il danno il Cliente se lo è procurato da sé, in caso contrario potrebbe essere indicativa invece di prassi sbagliate che l’azienda a suo tempo non ha stroncato e, forse, ha invece indirettamente incoraggiato;
quello che sarebbe un costo potenziale (in caso di mancata riattivazione) o un costo certo (in caso di trasformazione), facente parte per la sua dinamica del rischio d’impresa a fronte del quale, quindi, si potrebbe effettuare un accantonamento, viene scaricato come penalizzazione (il linguaggio è a volte rivelatore) sui Lavoratori;
la modifica dell’MBO ricade sul premio di squadra, coinvolgendo così un più largo numero di risorse, peraltro quelle cui vengono riconosciuti gli importi più bassi del Sistema Incentivante deciso dall’azienda.
Tutto ciò aumenta la nostra convinzione circa l’inderogabile necessità di porre mano, in maniera radicale, ai meccanismi che governano il Sistema Incentivante, alla luce dell’importanza che questi vengono ad avere sull’ammontare complessivo delle retribuzioni erogate e della mancanza di trasparenza ed equità che palesemente dimostrano.
La sorpresa di Basilea2
Non si dovrebbe trattare di una sorpresa dato che il testo definitivo risale al giugno 2004 e che il nuovo processo di valutazione del rischio di credito è stato oggetto di molteplici comunicazioni alle OO.SS. .
Invece…
Invece il 28/7/2005 la Direzione Crediti ha emesso la Circolare CI0767/1 “Certezza Legale” con cui avvia il controllo della regolarità formale delle garanzie ottenute a fronte dell’erogazione di credito. Le prime garanzie sottoposte a controllo sono quelle pignoratizie.
Tale controllo è assolutamente condivisibile e permette alla banca di ottenere risparmi sul fronte degli accantonamenti patrimoniali.
Quel che non è condivisibile è la scansione temporale assegnata a questa attività:
nei fatti per effettuare la prima indagine, di cui i gestori verranno a conoscenza al rientro delle ferie, ci saranno a disposizione non più di 15 gg. lavorativi (ad essere ottimisti);
per la successiva regolarizzazione degli atti, attività che potrebbe essere anche molto complessa, sono previste 2 settimane per ogni passaggio (30 settembre, 14 ottobre, 31 ottobre).
Così come è articolata l’iniziativa, cui seguiranno altre come l’azienda preannuncia, suscita in noi forti perplessità per più motivi:
la perentorietà dei termini e la tempistica rivelano un affanno rispetto alle esigenze di bilancio che stupisce, dato la notorietà degli obblighi di Basilea2, e che è fortemente criticabile per l’impatto che potrà avere sull’attività dei Centri Piccole Imprese;
il dover concentrare il proprio lavoro su tali controlli, alla luce dei tempi ristretti e all’attività di rinnovo delle pratiche di fido (obiettivo indispensabile ai fini dell’erogazione MBO), provocherà un calo dell’attività commerciale, con un possibile aumento delle pressioni ed un peggioramento del “clima” nei teams, che paventiamo possa causare una diminuzione dei risultati cui è legata l’erogazione degli Incentivi e/o un appesantimento dei compiti svolti dall’Assistente;
le parole con cui viene assegnata al Gestore la responsabilità in prima persona dei controlli previsti, con tanto di impegno a garantire le conseguenti attività, e l’utilizzo di concetti come “giudicare con rigore e severità” nella loro ambigua minacciosità, appaiono come poco consoni all’esigenza sempre ribadita di “fare squadra” e all’obiettivo di trasparenza che l’azienda continuamente ribadisce, e comunque sono inaccettabili.
Per quanto riguarda i Gestori Piccole Imprese risulta infine palese come la delicatezza dei compiti assegnati, la saturazione dei carichi di lavoro e l’aumento delle responsabilità che fanno loro capo, dimostrano inequivocabilmente come si sia in presenza di un evidente sottoinquadramento.
Alla luce della gravità di quanto sopra illustrato, abbiamo richiesto un incontro chiarificatore alla D.G. che si svolgerà, per ovvi motivi legati alla pausa agostana, non prima dell’inizio di Settembre e abbiamo preannunciato il nostro giudizio negativo su entrambe le tematiche.

Bologna, 12 Agosto 2005

La Segreteria di Coordinamento

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