NO ALLA VENDITA DI BANCA DEPOSITARIA

Come tutti i colleghi il giorno 7 luglio le Organizzazioni sindacali hanno appreso da un’intervista alla stampa dell’Amministratore Delegato Profumo la decisione della Capogruppo di procedere alla vendita delle attività di Banca Depositaria.

Si tratta, evidentemente, come sostenuto dall’A. D. nel messaggio ai dipendenti del Gruppo, di un “primo fattivo segnale di ringraziamento” dopo l’operazione HVB per l’ottimo lavoro da loro fatto in questi anni!?!

In un incontro tenutosi il giorno successivo abbiamo manifestato, insieme alle altre OOSS, alla Capogruppo netta contrarietà nel merito e totale sconcerto per il metodo con cui l’azienda in questa vicenda si è rapportata al sindacato e ai lavoratori e alle lavoratrici del Gruppo.

Non è accettabile che 400 dipendenti vengano ceduti a non si sa quale altra azienda per sostenere la liquidità del Gruppo dopo l’operazione HVB.

Come sindacato abbiamo già manifestato il nostro giudizio sull’importanza dell’aggregazione con HVB, ma proprio per questo chiediamo all’azienda di risolvere eventuali problemi di liquidità con altre soluzioni che non prevedano l’uscita dal Gruppo di lavoratori e lavoratrici e siamo anche convinti che queste alternative esistono.

L’uscita dal Gruppo significherebbe la perdita per centinaia di colleghi e colleghe della sicurezza del posto di lavoro e di trattamenti economici e normativi tra i migliori dell’intero settore determinando, inoltre, un gravissimo precedente per tutti i dipendenti di UniCredito.
Si realizzerebbe cioè una ferita, uno strappo in quel percorso fatto di impegno, condivisione, responsabilità e di contrattazione e accordi per quanto riguarda il sindacato, che ha consentito in tutti questi anni di tenere insieme i dipendenti del Gruppo e di portare UniCredito, come lo stesso A.D. ha riconosciuto, ai risultati che oggi può vantare.

Se la cessione di queste attività si dovesse realizzare “l’oceano di opportunità” dichiarato dall’A.D. per l’operazione HVB, per centinaia di dipendenti si trasformerebbe in un “gorgo di incertezze” e costringerebbe tutti lavoratori e lavoratrici e sindacato a ragionare sui cambiamenti in atto e a modificare, per l’oggi e per il domani, il loro atteggiamento rispetto alle ristrutturazioni del Gruppo.
Chiediamo quindi all’A.D. e a tutto il Gruppo di riflettere e di non produrre lacerazioni gravide di conseguenze negative per tutti.

Lascia inoltre di stucco il metodo usato per comunicare questa decisione al sindacato e ai dipendenti. In tutte le precedenti comunicazioni fatte al sindacato l’azienda aveva sempre sostenuto che nessuna decisione era stata presa salvo la riunificazione in un’unica società, controllata al 100% da UniCredito, di tutte le attività di banca depositaria svolte in diverse aziende del Gruppo.

Ora apprendiamo attraverso un’intervista che una decisione, dal nostro punto di vista la peggiore, nella sostanza è stata presa. Un metodo inaccettabile, in spregio a relazioni sindacali che si dice di volere corrette, fattive e trasparenti.

Nell’insieme questa vicenda apre pesanti interrogativi su come il Gruppo intende proseguire nelle relazioni con i dipendenti e con il sindacato dopo l’operazione HVB e un chiarimento è a questo punto indispensabile.

Come Fisac/CGIL abbiamo informato la Segreteria Nazionale di questi accadimenti e riteniamo che nei prossimi giorni dovranno essere unitariamente assunte le necessarie decisioni di mobilitazione e di sciopero per respingere metodo e sostanza di quanto comunicato alla stampa.

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