Dopo alcuni giorni di lavoro di approfondimento condotto su canali diversi, abbiamo chiesto un incontro alla Direzione di Upa sulle mille voci che si sono rincorse a proposito del futuro dei Titoli.
La Direzione ha sostanzialmente confermato l’esistenza di un progetto di completa ristrutturazione dell’intera attività di securities con il conferimento in una unica Società di nuova costituzione di tutte le lavorazioni relative a banca depositaria oggi presenti in diverse Società del Gruppo. Collegato a questo progetto (non è dato sapere se come sua naturale evoluzione o come iniziativa autonoma da esso) si andrebbe alla costituzione di una Società in partnership con uno (o più Gruppi) di dimensione internazionale e destinata ad assorbire tutta l’attività dei Titoli.
Abbiamo espresso sconcerto, profonda irritazione e vivissima preoccupazione per questa iniziativa.
Mettiamo insieme un po’ di fatti.
La Titoli rappresenta la PU più importante (numericamente parlando) di UPA. La fuoruscita di queste attività, andandosi a sommare con la delocalizzazione di importanti attività estere verso la Romania, trasforma UPA in un dead man walking (come si chiamano i condannati a morte in USA nel momento in cui si avviano verso la camera a gas). Prima una sberla, ora un cazzotto che sarà duro reggere.
C’è ancora fresca la firma sull’accordo del Piano Industriale. L’art.7 “riconferma la centralità strategica” di UPA. Dove sta la centralità strategica di una Azienda cui vengono scippate lavorazioni e lavoratori? Dov’è la centralità in un progetto che sembra più subìto che condiviso? E non è forse l’intero Piano Industriale nel suo complesso ad essere messo in discussione? Sugli accordi il Sindacato “mette la firma e la faccia” come si suol dire. Se qualcuno sta giocando a carte coperte se ne deve assumere la responsabilità.
Qual è il futuro delle centinaia di lavoratori coinvolti? Verranno conferiti alla nuova Società tutti o in parte? E dove? Non possiamo tollerare perdite occupazionali, rinuncia a know-how, possibilità di riconversione e riqualificazione da e verso un settore come questo di cui abbiamo bisogno come l’aria.
Su queste vicende abbiamo chiesto un urgente incontro con l’AD e con la responsabile della PU Titoli.
Abbiamo intanto allertato le Segreterie di Gruppo e le Segreterie Nazionali.
In attesa che i contorni e i tempi del progetto (si parla di qualche mese) assumano contorni più definiti
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proclamiamo da subito lo stato di mobilitazione dei lavoratori di tutti i Poli e di tutte le PU riservandoci di definirne contenuti e forme sulla base della evoluzione dei fatti.
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