Schede valutative. Clima aziendale.Corsi di Inglese. Verona. Finanziamenti. SAT

In un paio di incontri, tenutisi nella prima metà del mese, abbiamo affrontato una serie di questioni che qui riferiamo.
L’ Azienda ci ha anzitutto comunicato di voler cambiare le schede di valutazione relative al 2005 (e dunque in distribuzione nel 2006).
Ci è stata presentata (chissà perché) solo la nuova scheda dei Quadri, ma il progetto riguarda anche le Aree professionali e il nostro giudizio è dunque complessivo.
La modifica viene presentata come di natura tecnica e focalizzata alla prestazione. Elementi caratterizzanti sono la modifica del punteggio (da 1 a10 per le singole voci, anziché da 1 a 6 come prima), l’individuazione di un colloquio annuale di confronto con chi deve esprimere il giudizio e la riformulazione dei giudizi sintetici: i vecchi inadeguato e parzialmente adeguato vengono unificati in un insoddisfacente; scompaiono i vecchi adeguato, soddisfacente, più che soddisfacente e superiore alle attese e vengono sostituiti da prestazione nel complesso in linea con le aspettative, prestazione del tutto in linea con le aspettative, prestazione che va oltre le aspettative. Viene introdotta una prestazione che si distingue per la straordinarietà.
Non si tratta, a nostro avviso, di modifiche solo terminologiche. Ci sono le difficoltà di sempre (la soggettività del giudizio e la grande delicatezza nell’esprimerlo; il senso di fastidio che tutti proviamo davanti ad una pagellina), ma anche problemi nuovi: viene confermata l’esclusione dal salario incentivante di tutti i colleghi che riceveranno un giudizio inferiore all’adeguato (per Unicredit Banca è sufficiente il vecchio parzialmente adeguato); non è stato chiarito quale sarà il giudizio utile per accedere alla provvidenza aziendale del trattamento del IV livello della terza Area dopo i 10 anni di permanenza nel III livello; il compattamento in unico giudizio dei vecchi inadeguato e parzialmente adeguato esclude questi ultimi dalla corresponsione del VAP. Peraltro, vogliamo ricordare che il Contratto Nazionale ci garantisce sul fatto che nessuna trasformazione dei criteri adottati può comportare, di per sé, valutazioni meno favorevoli.

Ovvia e chiaramente esplicitata la nostra preoccupazione: il timore, cioè, che una modifica apparentemente solo lessicale possa aprire la strada ad una compressione salariale per alcune fasce di lavoratori ed, in particolare, per quei colleghi che vivono con maggiore sofferenza l’incessante processo di cambiamento che questa Azienda sta vivendo.

La situazione è resa preoccupante dal fatto che abbiamo già qualche segnalazione di abbassamenti generalizzati dei giudizi espressi in alcuni uffici nei confronti dei colleghi provenienti da altri servizi. L’assurda motivazione è quella di uno scarso contributo fornito alla realizzazione degli obbiettivi, quasi che non valesse invece niente lo sforzo di adattamento profuso da questi colleghi, spesso sballottati qua e là loro malgrado.
Ricordiamo, a questo proposito, che il Contratto consente di ricorrere contro i giudizi non ritenuti rispondenti alle prestazioni svolte. Assisteremo tutti i colleghi che decidessero di attivare questa norma.

Sono stati brevemente affrontati anche i seguenti altri argomenti.

Ci sono stati illustrati i primi risultati dell’indagine sul clima aziendale. Una primissima analisi conferma molte delle nostre supposizioni: tra i lavoratori aumenta la sensazione della velocità del cambiamento, ma diminuisce la percezione della chiarezza di scopi ed obiettivi. In altre parole: stiamo correndo ma non è molto chiaro verso che cosa.
Forse per riparare a questa situazione sono iniziati alcuni corsi sulla Leadership, tenuti sul lago di Garda, che interesseranno complessivamente circa 350 colleghi (dai Capi Struttura fino ai Capi Reparto). I corsi dureranno 3/4 giorni lavorativi.

Il corso di inglese verrà attuato anche per le PU Incassi e Pagamenti e Applicativi di Sintesi, per l’Help Desk e la Governance. E’ una nostra vecchia richiesta questa di fornire possibilità di crescita a tutti e ne apprezziamo l’accoglimento. Dovremo vigilare perché non si verifichino alcuni spiacevoli episodi che hanno talora trasformato queste opportunità in obblighi.

L’Ufficio Finanza di Verona si è reso autonomo rispetto a Cologno. Viene articolato in due reparti (Derivati e Tesoreria e regolamenti) con la nomina di un Coadiutore e di due Capi reparto.

Vengono ridisegnati i perimetri di competenza tra l’Ufficio Finanziamenti di Cologno e Clarima per quanto attiene alla cessione del V°. Poiché il lavoro in uscita da UPA riguarda circa 6 colleghi mentre quello in entrata da Clarima ne riguarda solo 2, verrà offerta ai colleghi dell’Ufficio adibiti alla lavorazione ceduta la possibilità (assolutamente volontaria) di essere assunti presso Clarima.
E’ chiaro che terremo gli occhi ben aperti: da un punto di vista squisitamente quantitativo, l’operazione, per UPA, porta, al momento, il segno meno, anche se l’Azienda prevede (e noi vivamente ci auguriamo) un importante incremento di lavoro nell’altro reparto dell’Ufficio (riclassificazione dei bilanci).

Con il trasferimento delle lavorazioni presso il SAT di Verona, si provvederà alla chiusura del SAT di Mantova. Dei 4 lavoratori qui in servizio, 2 hanno raggiunto i requisiti di pensione, 1 viene consensualmente trasferito a Verona , 1 riconvertito sulla rete. Sull’intera vicenda dei SAT avremo presto un importante incontro di verifica.

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