Scolapasta, benvenuto tra noi !

Doveva accadere, prima o poi. Nel portale di UPA (e solo in esso, almeno per il momento) tra le lamentazioni per il bilancio di Gruppo e l’ultimo, ossessivo appello a voler bene a tutti i poveri del mondo, sono finalmente arrivati i consigli per gli acquisti con i punti premio.
Era ora. Portano il lavoro a Bucarest, dove gli stipendi sono una miseria rispetto a quelli italiani e non c’è nessun rompiscatole di sindacalista che possa ficcare il naso in affari che non gli competono. Il Gruppo perde 3.000 posti di lavoro. I manager migliori se ne vanno.
Nessun problema. Scegliete tra un cavatappi, un tostapane, un trapano, un set di cucchiaini e un tagliabrodo e la voglia di vivere tornerà a sorridervi. Se siete tra coloro che UPA non ha ritenuto degni del primo giro di omaggio (la discrezione aziendale è sempre utile a fare ricordare chi ha in mano davvero i cordoni della borsa) dovete solo aspettare un po’, fino al prossimo sistema incentivante, e farvi due conti su a chi conviene trasformare i soldi in punti. Sarete mica ragionieri o laureati in economia per niente.
C’è, in questa Azienda, un contrasto da brivido tra i veri problemi che ci stanno di fronte e l’atmosfera di festa perenne che si vuole costruire, con quel continuo condimento di affermazioni così buone che più buone non si può. Gli Americani (che la sanno lunga) chiamano questo modo di fare
capitalismo compassionevole. Per loro vuol dire tagliare sanità e scuola ai poveracci, sostituendo il tutto con un po’ di pia elemosina. Per UPA vuol dire tagliare posti di lavoro, ma parlare d’altro e brindare all’avvenimento come se, invece che davanti ad un grave problema, fossimo davanti ad una festa.
Lo stile è quello al quale la casa ci ha abituati: trasparenza
zero, condivisione zero al quadrato. Chissà se qualcuno si è ricordato che il 16 giugno 2004 le Banche hanno firmato con il Sindacato un “Protocollo sullo sviluppo sostenibile e compatibile del sistema bancario” nel quale, a proposito di sistemi incentivanti, si sprecano fiumi di inchiostro sulla oggettività e trasparenza e sulla ricerca di soluzioni condivise. Evidentemente gli accordi per UPA sono carta straccia. Per noi no e glielo faremo sapere.
Un tempo, davanti ad uno spettacolo così deprimente, si sarebbe detto: “una risata vi seppellirà”. Oggi si può lanciare un diverso motto, non meno sovversivo: “che possiate sbagliare candeggio!”
Intanto: rimanete con noi, non cambiate programma. Per Natale vi stupiremo con effetti speciali: compri oggi e paghi tra sei mesi; succede solo da UPA; UPA sei tu, chi può darti di più?

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