ALCUNE PUNTUALIZZAZIONI SUL FUTURO DI UPA


In data 29.10.2002 si è tenuto l’incontro, da noi sollecitato, con il Responsabile delle Relazione Sindacali di gruppo , l’Amministratore Delegato di Upa e lo staff delle Relazioni Sindacali di Upa e di Gruppo.

Nel corso dell’incontro abbiamo prospettato le preoccupazioni dei colleghi circa le ricadute occupazionali che potrebbero verificarsi in Upa a seguito del progetto S3. Abbiamo in particolare sottolineato il timore che la nostra Società possa essere individuata come destinazione finale degli eventuali esuberi rivenienti dalla sovrapposizione degli sportelli e dalla semplificazione nelle Direzioni, destinate a ridursi da sette a tre.

La crescita dell’Azienda sembra infatti caratterizzata da una proiezione sul mercato eccessivamente fragile e da una crescita rivolta esclusivamente al gruppo; la specializzazione per prodotto e l’apertura dei nuovi poli di Trento, Trieste e Treviso può sembrare dettata non solo dalla necessità di meglio rispondere alle esigenze di un gruppo diffuso sul territorio nazionale, ma anche da quella di presidiare meglio sul territorio il fenomeno degli esuberi; la definizione dei perimetri, cioè delle diverse aree di competenza delle Aziende, appare tuttora incerta e qualche timore sussiste sul fatto che UPA possa essere individuata in modo certo e definitivo come sede del back office di tutte le società del gruppo; è ancora incerta la definizione del “catalogo dei prodotti e dei servizi”, cioè dello strumento principale con il quale presentarsi alla clientela.

La Direzione ha teso a fornire risposte rassicuranti. E’ stato infatti ribadito che UPA resta una delle più felici intuizioni del gruppo; che le dinamiche di crescita non rispondono ad alcuna eventuale funzione di “contenitore di esuberi”, ma sono dettate da un preciso piano industriale; che l’acquisizione o la perdita di eventuali clienti sono dettate da ragioni di convenienza economica e non da ipotetiche difficoltà dell’Azienda a rispondere a richieste che provengono dal mercato; che il “catalogo dei prodotti e dei servizi” è in via di definizione; che gli eventuali rientri di talune lavorazioni sulla rete sono dettati da un fisiologico “riallineamento” dei perimetri in entrata ed in uscita; che il rapporto tra le lavorazioni recentemente acquisite ed il numero dei lavoratori provenienti dalla rete è nettamente favorevole ad UPA nella proporzione di 200 contro 40.

Abbiamo preso atto delle rassicurazioni aziendali e saremo come sempre impegnati a seguire i processi in corso per tutelare al meglio gli interessi dei colleghi.

A conclusione dell’incontro abbiamo ribadito la necessità di trovare soluzioni aggiuntive su base individuale per quanto riguarda la polizza sanitaria, necessità fortemente sentita nei Poli che già precedentemente ne fruivano ed impegno già recepito ai massimi livelli aziendali, ma che non ha trovato ancora attuazione.

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