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"PROGETTO S3": IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

I giorni 9 e 10 ottobre si sono riuniti a Riccione il Direttivo di Gruppo e i Direttivi dei Coordinamenti Fisac/CGIL delle sette Banche interessate dal processo S3.

La discussione, ampiamente unitaria, ha preso in esame diversi argomenti con lo scopo di definire l’orientamento della Fisac rispetto ai prossimi appuntamenti con le altre OOSS e con il Gruppo. In particolare:

1) Lo stato del processo di riorganizzazione:
il Gruppo in questi giorni ha accelerato i tempi di attuazione del progetto S3 con la costituzione delle tre divisioni di segmento per quanto riguarda l’operatività commerciale. Ciò è avvenuto con una grave carenza di informazione al Sindacato e ai lavoratori, a cui si sono aggiunte l’indeterminatezza del destino di aree importanti delle nuove banche, quali l’estero e l’organizzazione periferica e la diffusione di corpose circolari sugli argomenti più vari che ben pochi hanno avuto modo di approfondire.
La confusione organizzativa sta quindi aumentando e rischia di generare sfiducia e demotivazione tra i lavoratori e danni nello stesso rapporto con il mercato in un momento non certo facile per il settore.
La Fisac ribadisce la validità dell’accordo di fusione del 18/6 ed è fortemente impegnata per salvaguardare l’occupazione, la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici.
Il processo di riorganizzazione deve avvenire con il pieno coinvolgimento del Sindacato e dei colleghi/e, l’eventuale mobilità territoriale deve avvenire con il consenso degli interessati e, nella definizione degli organici delle nuove strutture, vanno rispettati i percorsi professionali, le attitudini e le aspettative delle persone.
A questo proposito la delegazione sindacale è già intervenuta nei confronti dell’Azienda richiamandola alle sue responsabilità e al rispetto degli accordi.
La Fisac/CGIL manterrà alta la propria attenzione su questi temi sia a livello centrale che periferico.

2) L’avvio del lavoro delle Commissioni:
nei prossimi giorni prenderanno avvio i lavori delle tre Commissioni previste per completare l’accordo di fusione in materia di inquadramenti, assistenza sanitaria integrativa e previdenza aziendale. Siamo fortemente impegnati su tutti e tre gli argomenti affinchè si trovino delle soluzioni che non solo salvaguardino i trattamenti in essere ma colgano anche le opportunità per migliorare le normative esistenti.
Sul tema degli inquadramenti l’estensione del Cia Credito Italiano e la salvaguardia dei periodi pregressi, come previsto dall’accordo, porteranno ad una forte valorizzazione delle professionalità e degli inquadramenti tra i lavoratori e le lavoratrici delle ex Banche federate, come già dimostrano le oltre 300 promozioni a QD2 effettuate a tra i Responsabili di Sportello.
In materia di Assistenza Sanitaria occorre fare tesoro dei grandi numeri esistenti per difendere e migliorare i trattamenti esistenti.

3) La trattativa per lo scorporo delle Banche Private e Corporate:
nelle prossime settimane si aprirà la trattativa sullo scorporo delle Banche suddette.
Occorrerà stabilire garanzie occupazionali per i lavoratori e le lavoratrici di queste due aziende che dovranno, come già previsto nell’accordo UPA/USI, poter rientrare in altre aziende del Gruppo in presenza di crisi e ristrutturazioni aziendali ovvero cessioni di attività fuori dal Gruppo; relativamente al Premio Aziendale sarà necessario individuare modalità che non penalizzino i lavoratori e lavoratrici delle singole aziende; possibilità, su richiesta del dipendente, di poter accedere alla mobilità infragruppo per favorire la crescita professionale.
Nello stesso accordo dovranno essere garantiti i diritti relativi all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori (qualora venisse confermata la modifica attraverso la legge) e il mantenimento dei diritti di rappresentanza sindacale di cui oggi sono titolari anche i lavoratori e le lavoratrici del Private e Corporate.
Non è infatti possibile che lo scorporo in piccole unità produttive dei lavoratori delle suddette aziende pregiudichi i loro diritti di assemblea, di tutela e rappresentanza sindacale.

4) La costituzione degli organismi della Fisac/CGIL nelle tre nuove aziende:
la Fisac è uno dei più forti sindacati all’interno del Gruppo UniCredito; le sue strutture sindacali delle ex Banche lavorano insieme ormai da tempo. Si tratta ora di costruire le nuove strutture delle tre banche, che seppur provvisorie (nel corso del prossimo anno dovranno infatti essere svolti i congressi aziendali delle tre aziende), rappresentino dal 1/1/2003 la FISAC sia a livello centrale che a livello periferico.
Si tratta di valorizzare appieno il grande patrimonio di capacità di rappresentanza, competenza, trasparenza che caratterizza tutti i nostri quadri sindacali, al fine di rafforzare l’organizzazione, cogliere le possibilità di crescita ulteriore per tutelare sempre meglio i lavoratori e le lavoratrici delle aziende del Gruppo.
Particolare attenzione andrà data alla costituzione delle RSA su tutto il territorio del paese: è nostro intendimento infatti salvaguardare e potenziare i livelli di confronto periferico con la controparte che sono per noi fondamentali per tutelare una condizione lavorativa in forte trasformazione.


I direttivi congiunti hanno inoltre denunciato la grave carenza di rapporto su questi argomenti con i lavoratori e le lavoratrici: dopo l’accordo di fusione il numero delle assemblee è stato molto contenuto e questo non per responsabilità della FISAC. Occorre recuperare in fretta il rapporto con i colleghi e le colleghe, acquisire il loro consenso e il loro sostegno visti i cambiamenti in corso e le prossime scadenze di trattativa.

Il lavoro sindacale in Unicredito si intreccia con la preparazione del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro e soprattutto con l’impegno nello scontro sociale con il Governo e la Confindustria che vede la CGIL protagonista.

Governo e Confindustria stanno tentando di ridimensionare pesantemente sia il sistema di regole legislative e contrattuali sia i livelli di protezione sociale oggi esistenti nel paese in una fase in cui, come da tempo denunciava inascoltata la CGIL, la crescita economica tende ad arrestarsi. L’ottimismo del Governo si è rivelato per quello che è sempre stato e cioè pura propaganda a sostegno di provvedimenti (la legge Tremonti, il Patto per l’Italia, la Finanziaria, ecc.) sbagliati e che aggravano la situazione in particolare al Sud.
L’economia è ferma, i consumi calano, gravi crisi aziendali esplodono: la Fiat ma non solo; anche nel nostro settore aziende come B.Intesa e Capitalia denunciano migliaia di esuberi.
La modifica dell'art. 18 prevista dal "Patto per l'Italia" potrebbe avere dirette conseguente nel nostro settore in particolare in caso di scorpori.
Tutto ciò trova l’opposizione convinta della CGIL attraverso la raccolta di 5 milioni di firme e lo sciopero generale del 18 ottobre.

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