Ubis: Comunicato sull’incontro del 04 ottobre 2016

Il giorno 4 ottobre 2016 si è svolto un incontro tra le Segreterie di Coordinamento Sindacali di UBIS e la Delegazione aziendale.

In premessa alla suddetta riunione le OO.SS. hanno formulato una dichiarazione con la quale, riprendendo le motivazioni alla base della mobilitazione e dello Sciopero dei/delle Lavoratori/trici di UBIS del 9 settembre scorso, hanno ribadito con fermezza la posizione di assoluta critica nei confronti delle scelte strategiche ed operative compiute dal top management, con particolare riferimento alla decisione di procedere alla esternalizzazione della PL Cards.

Per le scriventi OO.SS. questa operazione di esternalizzazione, insieme alle precedenti di ES SSC – ABAS – V/TS, nei confronti delle quali abbiamo nuovamente espresso la nostra più ferma contrarietà, rimane in cima alla lista dei gravi errori che l’azienda sta compiendo svendendo pezzi importanti di UBIS.

In questa fase in cui i nuovi vertici del Gruppo stanno elaborando una revisione profonda del Piano Strategico, di cui al momento non si conoscono gli esiti, abbiamo sottolineato l’urgente necessità d’incontrare una Delegazione aziendale, composta da chi realmente decide le strategie di UBIS, al fine di poter ricevere precisi chiarimenti/comunicazioni sul futuro ruolo di UBIS all’interno del Gruppo e rappresentare le nostre posizioni in merito ai seguenti punti :

– Caratteristiche delle linee guida per UBIS nell’ambito del nuovo Piano Industriale che sarà oggetto di presentazione il prossimo 13 dicembre

– Aggiornamenti in merito alle dichiarazioni effettuate dal management aziendale in occasione dell’incontro Annuale relativamente all’avvio di studi di fattibilità concernenti ristrutturazioni ed esternalizzazioni.

Da troppo tempo ci raccontano che UBIS è un’asset importante per il Gruppo, salvo poi azzerare gli investimenti su Back Office e Real Estate, esternalizzare centinaia di colleghi e sistematicamente affidare importanti progetti informatici alle ‘solite’ consulenze esterne (sia per la componente operativa che per quella strategica).
E’ arrivato il momento di avere risposte chiare e puntuali rispetto a tali problemi, che denunciamo con forza da anni, senza però trovare da parte aziendale una reale volontà di affrontarli. Non possiamo più tollerare che ci si nasconda sempre dietro concetti generici, adducendo continuamente come scuse la globalizzazione e il libero mercato, vedendo poi nella realtà applicati modelli aziendali e politiche commerciali che si sono ampiamente dimostrate perdenti, sia in termini di risultati economici che di sostenibilità sociale.

Nella seconda parte dell’incontro l’azienda ci ha presentato diverse riorganizzazioni nell’ambito delle PL CFO, SL ICT, BL GES ed altre; riassumendo quanto comunicatoci, il tratto importante comune a tutte è che non vi saranno spostamenti geografici dei colleghi e tutti continueranno a svolgere la loro attività attuale, seppure all’interno di strutture con denominazione modificata, o che riporteranno a livelli gerarchici superiori diversi.
Abbiamo sottolineato l’importanza che tutti i colleghi coinvolti da tali processi riorganizzativi vengano opportunamente informati, in apposite sessioni, dei razionali operativi che hanno determinato tali scelte, con l’evidenza delle novità che i nuovi modelli di lavorazione comporteranno nell’ambito del ciclo produttivo.

Abbiamo espresso con determinazione le nostre perplessità su queste ennesime riorganizzazioni che modificano, schiacciano e spostano uffici e strutture gerarchiche, con motivazioni spesso contraddittorie che troppe volte vengono smentite successivamente, o che addirittura celano l’intenzione di preparare altre uscite di Lavoratori e Lavoratrici da UBIS.A proposito di incoerenze strategiche e di aggravio di costi, abbiamo stigmatizzato il fatto che per la gestione dei nuovi processi “Big Data”, UBIS/Unicredit, che è proprietaria di tali dati, a seguito della scelta di esternalizzare il data center, debba di fatto pagare per riavere i propri dati da V-TS.

Ci è stato successivamente illustrato un progetto pilota riguardante la “robotizzazione” di alcuni processi operativi delle Tesorerie, attraverso la sperimentazione di una soluzione informatica di automazione delle lavorazioni, guarda caso affidata all’ennesima consulenza esterna; riteniamo non fosse necessario appaltare all’esterno questa progettazione, poiché all’interno di UBIS ci sono le adeguate competenze per poter realizzare tali programmi, definiti in maniera roboante per giustificarne l’appalto ed i costi. L’azienda ha affermato che nelle Tesorerie vi saranno quasi 100 uscite per gli esodi già programmati, L’obiettivo dichiarato della robotizzazione è quello di ridurre il numero di colleghi da convogliare in quegli uffici per sostituire gli esodati.
Questo ci supporta nell’affermare, come in passato, che in UBIS non ci sono veri ‘esuberi’ di personale, intesi come colleghi che non hanno un lavoro da svolgere, ma solo la necessità aziendale di riduzione dei costi, con successivi aggiustamenti ‘ex post’ delle lavorazioni da svolgere.

Nell’ambito della riunione abbiamo rappresentato all’azienda la situazione ancora critica riguardante i recuperi dei “riposi compensativi” che, nonostante la forte riduzione del pregresso, registra la permanenza di un numero significativo di giornate che si sono accumulate a causa del continuo ricorso aziendale ai week end lavorativi. Abbiamo ribadito con fermezza all’azienda che tali permessi debbono rimanere nella piena disponibilità dei colleghi anche nel caso non fosse possibile fruirne entro il corrente anno.

Milano, 10 ottobre 2016

Le Segreterie di Coordinamento di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL CREDITO – UILCA – UNISIN

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