Il Segretario Generale della Fisac Agostino Megale e Susanna Camusso hanno esposto i sette punti, cuore delle proposte del sindacato (dettagliate negli allegati presentati):
1) Completare l’unione bancaria europea, revisione del ‘Bail in’ e degli ‘stress test’ con valutazione dei derivati
2) Nuovo modello di banca al servizio del paese per dare credito all’economia reale: bad bank per liberare risorse, separazione tra banca commerciale e banca d’affari e nuovo modello di banca proposto unitariamente da tutti i sindacati del credito
3) Difendere l’occupazione confermando le modalità sin qui utilizzate nel settore e nei gruppi: utilizzo volontario del fondo e piani di assunzione dei giovani
4) Contrasto alle politiche commerciali indebite per costruire un protocollo tra le parti su vendite sostenibili e organizzazione del lavoro. Codici etici di condotta e contrattazione di tutto il salario superando gli incentivi alla vendita unilaterali, valorizzando le esperienze già fatte nei gruppi a partire da ISP, Unicredit e MPS
5) La CONSOB si è dimostrata inadeguata e deve ripristinare gli scenari probabilistici. Black list di alcuni prodotti finanziari ad alto rischio (no obbligazioni subordinate a famiglie e pensionati) e semplificazione delle informazioni alla clientela nell’ambito delle regole europee
6) Per quanto riguarda Banca d’Italia vanno superati alcuni limiti, confermandone il ruolo vanno attribuiti ulteriori poteri: rimozione dei vertici delle banche
Si deve intervenire su governance e partecipazione nelle banche
7) Legalità: più moneta elettronica e meno contante; equità: riduzione dei compensi percepiti dal top management
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Già nel 2013 con il “Manifesto per la buona finanza” il sindacato di Corso d’Italia e la categoria dei bancari erano entrati nel merito del tema che oggi è visto come l’epicentro di tutti i problemi. Il prossimo 19 febbraio la FISAC e la CGIL presenteranno alla stampa le proposte su finanza e banche. Bail in e bad bank sono le parole anglofone più pronunciate in queste ultime settimane. Cosa sono? Che fare? Le proposte sono sette e hanno a che fare tanto con l’Europa quanto con il Parlamento italiano, con il Governo, con Banca d’Italia e con la CONSOB. Una proposta complessiva che vuole tutelare i lavoratori ed i risparmiatori, soggetti che navigano sulla stessa barca nella tempesta perfetta che dal 2008 colpisce l’economia europea.
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