La Fisac Cgil ha iniziato una raccolta di firme da presentare ad Abi per favorire la sottoscrizione di un protocollo, da parte di Abi e dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc), in cui siano resi trasparenti i tassi applicati e i tempi di esecuzione per agevolare la liberazione dei beni immobili, sequestrati alle mafie, dalle ipoteche.
Uno degli esempi più clamorosi è stato il sequestro effettuato quest’anno ad un imprenditore siciliano e costituito da 43 tra società e partecipazioni e 66 beni immobili, per un valore stimato in 1,3 miliardi di euro.
L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto “Io Riattivo il Lavoro” con cui la Cgil propone una legge d’iniziativa popolare in grado di riportare alla legalità le attività delle aziende confiscate alle organizzazioni criminali e al contempo l’introduzione di tutele per i lavoratori delle aziende stesse. L’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico ha dei costi economici e umani enormi in termini di perdita di produttività, spese addizionali alle tasse per cittadini e imprese, e costi sociali in termini di deterioramento dei valori etici e sociali, della convivenza sicura e civile.
I beni confiscati rappresentano risorse di grande valore economico e simbolico e sono spesso collocati in aree a forte ritardo per lo sviluppo occupazionale o in quartieri ad alto indice di criminalità e degrado.
Il fenomeno coinvolge tutto il tessuto economico nazionale dal nord al sud, con Milano 3° nella classifica nazionale, per il valore dei beni pignorati alla criminalità, dopo Palermo e Reggio Calabria.
Secondo i dati divulgati dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità (ANBSC) quasi il 50% degli immobili sono gravati da ipoteche.
Il principale vincolo all’effettiva “liberazione” del bene è quindi da addebitare alla presenza di ipoteche.
Cosa può fare la banca?
Il sistema bancario potrebbe in ordine alla propria sensibilità e chiaramente dopo aver ricevuto adeguata informazione sui singoli casi:
=> velocizzare la cancellazione dell’ipoteca;
=> approntare una soluzione transattiva “standard” da applicare a questi casi;
=> rinunciare a parte degli interessi di mora e/o contrattuali.
All’ABI e al sistema bancario chiediamo un impegno che vada oltre le leggi e i contratti per realizzare un’azione in favore della collettività e dello sviluppo del territorio attuando un’innovativa azione di Responsabilità Sociale d’Impresa.
Cosa puoi fare tu?
Sottoscrivere la petizione “LIBERAMUTUO” per promuovere e sostenere l’economia legale e contrastare la criminalità organizzata.
Firma anche tu!
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